Â
Civitavecchia conferma, e non poteva essere altrimenti, il trend nazionale. Nel corso del 2015 vi sono stati più decessi rispetto agli anni precedenti. Il fenomeno, che a livello nazionale ha fatto registrare un incremento dell’11,3% e che viene guardato con interesse misto a preoccupazione da medici, epidemiologi e demografi, nella nostra città ha prodotto un + 10,7%.
Nel corso del 2015, infatti, le persone decedute sono state 576, 56 in più rispetto a quelle che si erano riscontrate nel corso del 2014 e 55 in più rispetto al 2013. Tra queste, 278 uomini e 298 donne. A Civitavecchia si è tornati esattamente al 2012, quando il numero dei morti era stato proprio di 576, così come nell’anno appena trascorso. In quel caso, però, a morire erano stati più uomini che donne. Come si diceva, il fenomeno è su diffusione nazionale. L’Istat ha infatti accertato che il numero dei morti in tutto il Paese è aumentato dell’11,3%, con un totale di 46.000 unità in più rispetto al 2014. Cifre impressionanti, con ordini di grandezza comparabili solo ai periodi che hanno contrassegnato i conflitti bellici, al punto che qualcuno ha parlato di una sorta di terza guerra mondiale. Il fenomeno, come dicevamo in premessa, viene attentamente studiato. Due, al momento, le possibili spiegazioni nell’aumento consistente della mortalità in tutto il territorio nazionale. La prima è che, in considerazione della gravissima crisi economica in atto da anni, negli ultimi tempi tante persone, soprattutto anziane, abbiano deciso di non curarsi. Un’altra spiegazione, che si discosta dai tagli al Welfare e dalla crisi economica, ha origine prettamente demografica ed è la più gettonata. È infatti noto l’incremento di nascite registratosi negli anni ’50 e ’60, in coincidenza col boom economico. Ebbene, potrebbe essere assolutamente verosimile che stanno iniziando a morire le persone nate proprio in quei due decenni, successivi alla seconda guerra mondiale e che si caratterizzarono per un enorme incremento delle nascite.