Si è concluso il Convegno di due giorni sui “Beni Sommersi ed Emersi di Civitavecchia” organizzato da Incitur, società di Incoming e promozione turistica, tenutosi in Autorità di Sistema Portuale e con il patrocinio della stessa, della Regione Lazio, del Consiglio Regionale, di Unindustria, del Comune di Civitavecchia e di Agilo (Associazione nazionale di guide ed accompagnatori turistici).
I due giorni di conferenze hanno offerto una panoramica davvero ampia delle emergenze archeologiche e artistico monumentali della città, focalizzando gli interventi dei ben 18 relatori sui seguenti temi: Beni archeologici sotto e sopra il livello del mare; siti romani ed etruschi; siti fruibili e non fruibili; monumenti, arte e tradizioni; approccio storiografico all’evoluzione del porto nei secoli; le distruzioni post unitarie e i misfatti della ricostruzione speculativa post bellica; azioni di tutela, valorizzazione, salvaguardia del patrimonio storico culturale e relativi problemi e criticità.
“L’esito dell’evento è stato estremamente positivo e gratificante” dichiara Pamela Marchetti, DM di Incitur e responsabile dell’organizzazione dell’evento, “in quanto tra tutti i relatori intervenuti si è instaurata, in maniera molto naturale, una sintonia di vedute in un’ottica di valorizzazione, tutela e promozione turistica di tutti quei beni archeologici, artistici e monumentali trattati nelle singole relazioni. Sono nate proposte, idee ed appelli alle istituzioni preposte affinché questa città cessi di essere “un non luogo” (citando un’espressione usata da un relatore, il Contrammiraglio Vincenzo Leone) per diventare finalmente ciò che merita, ovvero una città culturale e turistica”
Il tema del diritto della città alla scoperta della propria vocazione turistica è stato affrontato anche dal Presidente di Agilo, Paola Di Giovanni, che ha sottolineato come a Civitavecchia ci siano dei nodi da sciogliere, che attualmente ne impediscono un concreto sviluppo turistico: c’è carenza di servizi, come un navettamento che colleghi la città al sito delle Terme di Traiano; troppo silenzio riguardo le motivazioni per le quali l’attuale amministrazione continua a negare l’apertura di quello che sarebbe una eccezionale attrazione turistica che cambierebbe il volto della città e ne lancerebbe l’economia, ovvero il museo di archeologia sperimentale con le riproduzioni lignee delle navi dell’Impero Romano ad opera del Comandante e Maestro d’ascia Mario Palmieri, già disposte ed esposte nel Mastio del Forte Michelangelo; c’è inoltre la necessità di individuare un’azione di tutela dei Dipinti riproducenti la Stanza di Eliodoro realizzata da Raffaello in Vaticano, ritrovati nell’abitazione privata della famiglia De Paolis: come suggerito da un relatore, l’idea di una permuta immobiliare potrebbe garantire l’appartenenza di questa incredibile opera d’arte alla città in tempi futuri.
“Vogliamo ringraziare sinceramente” aggiunge Pamela Marchetti “il Comandante della Capitaneria di Porto Francesco Tomas e il Vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, il Dott. Devid Porrello, per aver onorato questo evento con la loro presenza ad entrambe le conferenze. Ringraziamo ancora il Presidente dell’Autorità Portuale Dott. Pino Musolino per aver senza indugio sposato questa iniziativa e la Prof.ssa Barbara Davidde, Soprintendente della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, per aver aperto le conferenze col proprio intervento. Un ringraziamento di cuore va anche al Sottocapo Andrea Giattini che ha gentilmente omaggiato i presenti con il suo libro CAESAREM VEHIS, un excursus della storia della Capitaneria di Porto dall’epoca romana imperiale a quella napoleonica.
Non ci rimane che dire che siamo lieti di aver portato in città illustri esperti e professionsiti come l’Architetto Francesco Correnti e il Dott. Enrico Seri nonché personalità accademiche di fama internazionale come il Prof. Ulderico Santamaria e il Prof. Roberto Petriaggi per acquisire e fare acquisire maggiore consapevolezza del valore storico culturale di Civitavecchia e del suo diritto, da troppo tempo negato, a sviluppare una vocazione turistica e con essa un indotto economico per tutta la città”.