Risale al giugno dello scorso anno il crollo del muro di contenimento del terreno che sovrasta il corpo stradale di Via Isonzo sulla cui area si erigono la caserma Stegher e i complessi edilizi ex Incis. A ricordarlo è il Polo Civico, che sottolinea come la frana costituisca ovviamente un evento imprevedibile e imprevisto che ha provocato nell’area interessata un dissesto rivelatosi poi ben più grave ed esteso di quanto sembrasse nell’immediato, suscettibile di compromettere anche la staticità degli stabili menzionati.
“E che ha indotto – continuano dal Polo Civico – l’amministrazione comunale a transennare in via precauzionale un lungo tratto di marciapiede e di corsia della strada in attesa di attivare gli interventi del caso. Si trattava come è ovvio di una misura precauzionale dal carattere assolutamente emergenziale, assunta per consentire il sollecito superamento degli effetti del disastro. Così non è stato, dal momento che, pur essendo ormai trascorso più di un anno dall’accaduto, la sistemazione viaria provvisoriamente disposta continua ad essere in vigore ancora oggi. E non si conosce la data di effettuazione delle opere necessarie al ripristino dello stato preesistente.
Non sembra inutile rammentare, stante l’inammissibile protrarsi di tale provvisorietà, che Via Isonzo rappresenta l’indispensabile strada di collegamento tra Porta Tarquinia e la zona a monte della città e pertanto viene percorsa ogni giorno da un gran numero di automezzi nonché da numerosi cittadini che a diverso titolo la frequentano. Costituisce insomma un’arteria decisamente importante che non può continuare a svolgere adeguatamente il suo ruolo se non si eliminano con sollecitudine gli estremi di pericolosità e disagio introdotti da una sistemazione che vede la scomparsa di un tratto di carreggiata e una sensibile alterazione del percorso, l’inesistenza o la difficile percorribilità dei marciapiedi , la funzionalità, il decoro e l’estetica del tutto compromessi. A questo punto occorre che l’amministrazione comunale informi la città circa i tempi che mancano alla sistemazione dell’area e del muro che trattiene il terreno, dal momento che è ragionevole ritenere siano state a questa data risolte tutte le questioni attinenti sia alla competenza, sia al finanziamento e alla procedura che porta alla predisposizione di quanto occorre per l’avvio dei lavori. Una cosa è certa: lo stato di via Isonzo deve tornare alla nomalità. Ciò che è provvisorio non può assolutamente diventare definitivo”.