Altri tre licenziamenti all’interno della Tecnomate, la cooperativa che da anni si occupa dell’antinquinamento all’interno del porto. Questa mattina sono state recapitate tre nuove lettere di licenziamento che si aggiungono a quelle inviate lo scorso mese ad un altro socio lavoratore e a un dipendente. Così come nel caso precedente, il provvedimento riguarda tre soci che si trovavano in minoranza rispetto all’interno della compagine sociale.
Nei giorni scorsi, la cooperativa aveva definito “normale amministrazione” la situazione in atto, specificando che “i provvedimenti disciplinari, come le aperture e le chiusure dei conti correnti bancari, l’acquisto di materiali e attrezzature, rientrano nella normale amministrazione di una azienda ed hanno il solo ed unico scopo di fare il bene della cooperativa tutta”. I nuovi licenziamenti avranno inevitabilmente ulteriori strascichi di carattere giuridico se non giudiziario, visto che, a quanto sembra, i destinatari delle lettere di licenziamento hanno intenzione di ricorrere alla giustizia. Ma, mentre l’Autorità Portuale non si è ancora espressa, sulla situazione interna alla Tecnomate interviene direttamente il Comune, che chiede un approfondimento della vicenda. Ad occuparsi di quanto sta avvenendo all’interno della cooperativa sarà infatti la cosiddetta cabina di regia sul lavoro, aprendo un apposito tavolo di crisi. L’annuncio arriva direttamente dall’assessore Daniele Barbieri, che parla di “un grido d’allarme che non può essere ignorato” e che, in accordo col sindaco Tedesco, ha portato ad interessare la cabina di regia. Barbieri spiega che in quella idonea sede si ascolteranno i vertici della società, i soci della cooperativa e i sindacati, con l’intento di mediare verso una soluzione nell’interesse di tutti. Sulla questione interviene anche il presidente della commissione lavoro, Daniele Perello, per il quale è importante interessarsi dei problemi occupazionali sia sotto il profilo numerico che sotto quello qualitativo, nel senso che non solo non si deve perdere un solo posto di lavoro, ma non si deve neanche rinunciare alla professionalità che tale posto di lavoro rappresenta. Secondo Perello, questo è proprio il caso della Tecnomate, che ha sviluppato nel corso degli anni uno specifico know-how nel settore ambientale che non deve essere disperso.
2 Comments
Vincenzo
Bisogna commissariare l’azienda al più presto, prima che finiscano di ridurla in cenere e rimangano a spasso tutti i lavoratori.
Mario
Un CdA che fa progetti avveniristici ma di fatto si comporta come nel medioevo, profonda tristezza!