55 centesimi per ogni tonnellata di merce, per poter finanziare in parte le opere previste dal piano triennale. L’Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Centro-Settentrionale ha elaborato un piano che, stando alle stime dei suoi tecnici, dovrebbe portare un introito annuo di circa sei milioni di euro, quattro dei quali nel solo porto di Civitavecchia.
Per quanto riguarda lo scalo marittimo locale, le proiezioni parlano di una previsione di oltre 250 mila euro derivanti dall’applicazione della sovrattassa sulle cosiddette rinfuse liquide. Il grosso, poco più di tre milioni di euro, dovrebbe arrivare dall’applicazione dei 55 centesimi per ogni tonnellata di rinfuse solide, mentre altri 566 mila euro dovrebbero arrivare infine dal settore dei contenitori. Il condizionale è comunque d’obbligo, visto che l’idea della sovrattassa, al momento, non sembra aver incontrato commenti entusiastici.
L’Organismo di Partenariato, in pratica l’ex commissione consultiva, ha, di fatto, sospeso l’iter procedurale del provvedimento, chiedendo un approfondimento. In particolare, i rappresentanti delle imprese e delle organizzazioni sindacali temono che l’aumento tariffario possa ripercuotersi negativamente non solo sul mantenimento degli attuali traffici, ma anche allontanare possibili, nuovi clienti. D’altra parte, Molo Vespucci ha assolutamente bisogno di liquidità per poter portare avanti i suoi programmi.
Come si ricorderà, nei mesi scorsi aveva stabilito l’aumento della tassa a carico dei crocieristi per poter far fronte ai tanti contenziosi in atto, alcuni dei quali si concluderanno con notevoli danni finanziari per l’ente. Contro quell’aumento, entrato peraltro in vigore il mese scorso, Msc, Costa Crociere, Royal Caribbean e la terminalista Roma Cruise Terminal che li rappresenta in sede locale, hanno presentato ricorso al Tar.