“Dalla stampa locale arrivano notizie preoccupanti sul nostro porto che, ancora una volta, sembra essere lontano dalla città pur essendo profondamente uniti”. Inizia così una riflessione di Sergio Serpente, operatore storico dello scalo marittimo locale, nonché ex assessore e consigliere comunale, per il quale la crisi che vive il porto assomiglia ad altre già vissute e superate, anche se gli scenari attuali sono profondamente mutati.
“La mancanza di un rappresentante del territorio nel Comitato di gestione portuale – riprende Serpente – sta facendo emergere tutte le criticità e, se fosse vero, sarebbe anacronistico che si nominassero membri che fanno parte di commissioni in altri porti. Un tempo in città c’erano dibattiti tra persone che esprimevano le loro conoscenze ed opinioni in modo democratico: il sintomo di una comunità vivace e non depressa, che era in grado di giungere a soluzioni condivise.Si chiamavano in causa esperti del settore che, grazie a doti professionali ed umane, riuscivano a mediare e a risolvere questioni anche molto delicate. Oggi non c’è più confronto. Sarebbe preoccupante se il destino del porto e quindi della comunità fossero nelle mani di pochi che hanno una visione parziale dei problemi. La logistica è cambiata, le scelte devono essere ponderate, ma anche veloci: sono indispensabili figure esperte e lungimiranti che sappiano cogliere i cambiamenti e gli umori di un mercato sempre più complesso e globalizzato, sottostante alle leggi dell’economia e della finanza internazionali.
Le istituzioni preposte non possono tacere e non intervenire perché è loro preciso compito nonché dovere. Abbandoniamo i conflitti interni e concentriamoci sui veri problemi: sull’occupazione, sulle scadenze che richiedono risposte precise e immediate. La programmazione dello scalo è fondamentale come l’attenzione e le strategie per risolvere le criticità , le vertenze, non ultima quella che vede nell’Enel la controparte , al fine di salvaguardare maestranze e professionalità espressione del territorio, così da assicurare nuovamente al porto di Civitavecchia il ruolo di primo piano che merita”.