CIVITAVECCHIA – Definire una volta per tutte e nel più breve tempo possibile, non più tardi della metà di aprile, come gestire la vicenda dello scarico delle banane della Chiquita. E’ l’esigenza emersa nel corso della lunga seduta dell’organismo di partenariato dell’Autorità Portuale svoltasi oggi. Un’esigenza manifestata in particolare dalle parti sociali, che hanno sottolineato l’importanza di dare una risposta concreta agli impegni assunti con la Chiquita nel corso della Fruit Logistic di Berlino svoltasi nei primi giorni di febbraio e di non avvicinarsi troppo al nuovo pronunciamento del tribunale amministrativo previsto per il prossimo mese di giugno.
Il discorso è stato sviluppato nel quadro del programma proposto dai vertici di Molo Vespucci in ordine all’utilizzo delle varie banchine portuali e tendente a valorizzare la situazione attuale per quanto attiene i traffici che stanno dando maggiori risposte sul piano economico-occupazionale e che possono ulteriormente crescere nei prossimi mesi. E’ il caso di quello concernente la frutta trasportata a bordo delle navi portacontenitori che approdano alla banchina attigua al terminal frigo della Cfft e che i gestori del terminal container, la RTC del gruppo Msc, vorrebbero che attraccassero sui moli oggetto della sua concessione. Per le organizzazioni sindacali in particolare, la strategia dell’Autorità Portuale di andare al consolidamento e allo sviluppo degli attuali traffici è più che condivisibile. Il segretario della Filt Cgil, Alessandro Borgioni, sottolinea al riguardo di attendersi decisioni conseguenti e in tempi brevi, prima che il problema-banane possa nuovamente esplodere come avvenuto nel novembre dello scorso anno. Ma nel corso della riunione dell’organismo di partenariato si è discusso anche della situazione riguardante Port Utilities e Port Mobility. Per quest’ultima in particolare le organizzazioni sindacali hanno chiesto l’apertura di un tavolo di confronto per discutere del futuro del navettamento dei croceristi all’interno dello scalo marittimo alla luce della decisione dell’Authority di revocare la concessione alla società. I sindacati vogliono comprendere fino in fondo quali sono le intenzioni di Molo Vespucci riguardo il futuro del servizio, sia per quanto concerne le procedure che saranno seguite sia, soprattutto, per comprendere quale sarà il destino dei lavoratori attualmente utilizzati nel servizio.