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2 Comments

  1. 1

    giovanni

    “settanta anni, gli anni in cui Civitavecchia ha già dato” ma qualcuno ha cercato di andare oltre ad ENEL????
    La nostra città ha sopravvissuto grazie soprattutto ad ENEL , Italcementi e porto.
    I primi due sono Kaput mentre il terzo sopravvive grazie alle navi cariche di turisti.
    Con le terme siamo stati presi per i fondelli alla grande e ora dopo una notizia di sopralluoghi non se ne sa più nulla.
    L’unica nuova ma relativamente limitata è Tankoa.
    “e sono anni che stiamo portando progetti alternativi. Uno su tutti l’offshore eolico ” progetto che non sembra avere un buon futuro e farsi grande per idee di dubbia realizzazione conferma l’inettitudine attuale dei partiti che ci dovrebbero guidare.
    Certe cose le ho ripetute più volte e non mi stancherò di farle.

  2. 2

    r.sorgenti@tiscali.it

    Mantenere in esercizio il moderno impianto di TVN fino al 2030 non è affatto un “ritorno al passato”, ma vorrebbe dire conservare una minima capacità produttiva con un combustibile davvero ragionevole, sostenibile e competitivo.
    L’uso del Carbone di qualità, è utile per:
    – abbassare il costo dell’elettricità per le attività produttive e civili;
    – ridurre il rischio strategico della sicurezza energetica per il Paese che è estremamente elevato e maggiore di qualsiasi altro Paese UE;
    – dare un sostegno competitività delle molteplici attività manifatturiere Paese.

    Riempire ulteriormente di Pale eoliche , soprattutto a mare per un Paese vocato al turismo come il ns. è una assurdità, oltre al rischio per la sicurezza energetica con Fonti intermittenti e che possono produrre mediamente per meno di un quarto delle ore giorno!

    Un serio approfondimento su tutti questi temi è quanto mai opportuno, prima che sia troppo tardi, nell’interesse di tutti, lavoratori in primis.

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