E’ stato il giorno del contro esame al processo per la morte di Michele Cozzolino, l’operaio deceduto il 17 ottobre del 2007 al cantiere di Torre Valdaliga Nord perché colpito da un tubo innocenti precipitato da poco meno di 70 metri.
A rispondere alle domande degli avvocati sono stati alcuni dei testi dell’accusa. Tra questi l’ingegnere dell’Enel Percivalli, a capo del coordinamento per la sicurezza sul cantiere, inizialmente indagato anche lui, la cui posizione è stata poi archiviata in sede di indagini preliminari. L’ingegnere ha ribadito che la ditta incaricata allo smontaggio e montaggio dei ponteggi, non aveva indicato nella riunione settimanale sulla sicurezza, che avrebbe svolto quel tipo di lavoro nella settimana in cui è poi avvenuto l’incidente. Riunioni al termine delle quali veniva stilato un verbale che poi veniva consegnato agli addetti al controllo sul cantiere. Ma sempre all’udienza di ieri l’ingegner Sonno, ovvero colui che era addetto al controllo il giorno dell’incidente, ha detto che non lo aveva quel verbale, perché in realtà stava sostituendo un collega che non glielo aveva consegnato.