Mentre tutte le autorità portuali italiane hanno diffuso i dati relativi ai traffici del 2024, a Civitavecchia tutto tace. Ancora una volta, i numeri, quelli che al di là delle chiacchiere danno l’esatta realtà dello stato di salute di un porto, trovano difficoltà ad essere diffusi. Un mese fa abbiamo, come sempre, richiesto i dati all’ufficio comunicazione dell’ente e stiamo ancora aspettando. Siccome, però, nell’ultimo trimestre dello scorso anno la situazione non ha mostrato significative differenze rispetto ai nove mesi precedenti, è possibile elaborare una proiezione che magari potrà essere anche migliore rispetto al dato reale.
Ciò perché nei nove mesi del 2024 di cui si conosce il riscontro hanno insistito i mesi estivi, storicamente i migliori soprattutto per quanto concerne il traffico crocieristico e quello passeggeri. Andando quindi a elaborare una proiezione di come è andato il 2024 per il porto di Civitavecchia, abbiamo ritenuto opportuno prendere a riferimento il 2019, l’ultimo prima del Covid, nel quale non si parlava di miracoli ma delle presunte nefandezze dell’allora presidente di Majo. Ebbene, il raffronto è impietoso, visto che cinque anni fa le cose nello scalo marittimo locale andavano molto meglio. Sembra incredibile, ma è così e il dato più eclatante è quello che riguarda gli accosti, ovvero il numero di navi attraccate. Tutti sanno che più navi attraccano e più lavoro c’è per tutti nel comparto, dai facchini agli ormeggiatori, dai dipendenti delle imprese e delle agenzie ai dipendenti dei rimorchiatori. Ebbene, nel 2019 al porto di Civitavecchia erano attraccate 3159 navi, mentre nello scorso anno non saranno sicuramente più di 2.800. Trecentocinquanta navi in meno a distanza di un lustro rappresentano un numero enorme e la dicono lunga su come sia ridotto lo scalo marittimo locale in termini di traffici complessivi. L’unico dato positivo riguarda le crociere, dove non ci sono proiezioni e il dato è reale, che rispetto al 2019 sono cresciute di poco più del 30%. In tutto il resto dei vari segmenti è un autentico pianto rispetto al 2019. Quando un giorno i dati ufficiali saranno diffusi, si vedrà che sono calate sicuramente le merci alla rinfusa, anche per effetto della progressiva dismissione della centrale a carbone, ma altrettanto sicuramente sono diminuite le merci varie in colli, i contenitori, i passeggeri diretti nelle isole, in Spagna e nel Nord Africa e gli automezzi imbarcati a vario titolo sui traghetti. Insomma, un bagno di sangue rispetto a cinque anni fa.
3 Comments
giovanni
Gente!! Questa del porto è l’ultima bella notizia ma tra qualche mese ci verranno fatte propste che qualche associazione ha dempre bloccate e se non siamo proprio deficenti le dovremo accettare per evitare di emigrare.
Rufus TerraNera
Negli anni passati c’erano politicanti ed amministratori che favoleggiavano di fantomatiche zls, di aree retroportuali.
Ma tanto quello che conta è supererare barcellona in termini di croceristi per le tasche di pochi fortunati.
giovanni
Barcellona non la supererai mai perchè è una città dove uno sbarco non ti basta per vedere almeno una buona parte e noi abbiamo Roma che non tutti vogliono andarci