PSI Civitavecchia
Psi: “Torniamo al problema del Lavoro”
“Con l’approssimarsi delle elezioni del 25 maggio vogliamo tornare su un tema che ci sta particolarmente a cuore e su cui ci sentiamo particolarmente impegnati: il preoccupante livello di disoccupazione cittadina causato dal debole sviluppo economico della città”. “La coalizione di cui fa parte il Psi, quella che sostiene la candidatura a sindaco di Pietro Tidei, va illustrando i vari aspetti del proprio programma: un programma realistico ed organico, da cui emerge come primo dato una piena conoscenza del funzionamento della pubblica amministrazione. E in cui si può leggere che da sconfiggere è sì la crisi occupazionale, ma con essa anche la condizione di complessiva arretratezza socio-economica e culturale che la genera, e che si esprime nell’aspetto degradato della città. E la consapevolezza che migliorare senz’altro si può, ma con una maggiore coesione e la convergenza su obiettivi concretamente perseguibili tra cui trovi posto, in città ma in special modo nel porto, una più trasparente e corretta modalità di accesso al lavoro che agevoli anche i giovani privi di tutela politica o di tessera di partito. Noi socialisti riconosciamo la giusta direzione di marcia della democrazia locale nella realizzazione di questo programma. Che parte strategicamente da un esame della situazione locale e individua, accanto ai numerosi punti di criticità, anche quelli di forza: la consistente frequentazione della città (croceristi, viaggiatori, turisti) e la favorevole posizione geografica. Ne scaturisce che per far crescere il turismo si deve riqualificare l’assetto urbanistico di Civitavecchia operando il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, e per attirare nuove attività manifatturiere occorre sistemare la zona industriale e semplificare le procedure di insediamento di nuove attività. Operando una volta tanto non all’insegna dell’emergenza ma attraverso una rigorosa programmazione, selezionando le spese in funzione della loro resa sul piano della concatenazione degli effetti nei confronti della crescita delle imprese/attività turistiche, commerciali, artigianali e industriali. In tale modo di procedere non può mancare la sistematica eliminazione delle disfunzioni, degli sprechi e delle diseconomie della burocrazia comunale, e con essi dei motivi che rendono così poco incisiva l’azione del governo cittadino. Tra cui non possiamo tralasciare l’uso distorto che si fa del bilancio comunale, che dovrebbe servire ad ottenere i risultati voluti dalla giunta comunale ma che di fatto viene ipotecato dai pesi insostenibili della gestione fallimentare delle partecipate, dell’idrico e dei rifiuti. E qui i nodi da sciogliere sono tanti, ma vanno sciolti. Senza più indugi”.