Il Barbaro ha appeso i guantoni al chiodo. Silvio Branco ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal ring a 48 anni, dopo una carriera di enormi successi, che lo ha visto vincere quattro titoli mondiali, oltre a svariati trionfi intercontinentali ed onorificienze. Il boxeur civitavecchiese ha inoltre dichiarato che presenterà a maggio il libro romanzato sulla sua vita, in una conferenza stampa che si terrà alla Fondazione Cariciv. Domani alle ore 20.45, durante Bar Sport, potrete vedere la lunga intervista che abbiamo realizzato a Silvio Branco. VIDEO
Alla fine Branco ha deciso. Ha atteso per mesi una nuova possibilità che però non si è mostrata alla luce. Una proposta era arrivata all’attenzione dello staff del pugile, proveniente da Mosca, poichè il primo ministro Putin voleva organizzare un grande incontro, coinvolgendo Chakhkiev, uno dei punti di forza del movimento pugilistico russo. Dopo una prima proposta allettante, il cachet previsto per il civitavecchiese quattro volte campione del Mondo si è ridotto sensibilmente e così il Barbaro ha deciso di rinunciare per l’inaffidibilità dell’organizzazione. “Ho riflettuto molto su cosa fare – dichiara Silvio Branco – ed alla fine ho deciso di lasciare questo mondo, anche se solo come boxeur. Tra oggi e ieri ho ricevuto una marea di messaggi di ringraziamento per la mia carriera, che sono giunti dai posti più disparati d’Italia e d’Europa. Moltissimi giornalisti, anche di fama nazionale, mi hanno contattato per chiedermi spiegazione riguardo a questa decisione. In questi mesi sto progettando di aprire un accademia di pugilato qui a Civitavecchia, ma è chiaro che una programmazione del genere ha bisogno di tempi lunghi, di idee e di un sindaco che possa avallare le mie proposte. E’ logico che per via dell’instabilità politica di questi mesi – sostiene il Collare d’Oro 2008 al merito sportivo – tutto sarà rinviato a quando il nuovo primo cittadino avrà preso le redini della città. L’emozione più grande della mia carriera è quella di Marsiglia del 2003. Quella sera affrontai il franco-marocchino Sahnoune, campione mondiale Wba, mai sconfitto in carriera, soprannominato il Mike Tyson di Marsiglia. Riuscii a vincere magnificamente e quella fu una serata rimasta ancora oggi nei ricordi degli appassionati”. Nonostante il ritiro Branco non ha ancora dimenticato l’amarezza per i due combattimenti con Giacobbe Fragomeni. “Il primo incontro si concluse in parità e già all’epoca non fui contento della decisione. Poi nel secondo – prosegue Silvio Branco – ormai celebre match, si è arrivati all’apice dell’incredulità. Infatti quello è stato l’unico incontro della storia del pugilato in cui non c’è stata la lettura del verdetto al termine del combattimento – conclude il Barbaro, che ha esposto nella sua palestra Body Boxe tutti i suoi trofei – infatti la notizia della vittoria assegnata al pugile milanese, è giunta tramite un misero comunicato senza i punteggi, diramato qualche giorno dopo”.