Spett/le Direzione,
non ho titoli di docenza per insegnare il mestiere ai professionisti, ma qualche osservazione vorrei permettermela sull'accorata lettera della Prof. Pacetti che si/ci chiede "cosa dire ai bambini sugli abbattimenti degli Eucalipti.
Vorrei dire anzitutto che, specie quando i discorsi vanno all'indirizzo di chi non ha ancora potuto maturare senso critico ( e non solo bambini ! ) ed in qualche modo assorbe come "Verbo" assoluto la parola del "maestro" di turno, andrebbe speso il massimo dell'attenzione sulla completezza, obiettività e distacco intellettuale ed ideologico su quanto si trasmette.
A mio avviso, quindi, quei bambini devono sapere sì che gli alberi ci sono di vitale importanza e vanno difesi da "scempi" di qualunque tipo, ma si deve completare anche aggiungendo che, quando quegli alberi attentano all'igiene ed all'incolumità di chi ci vive sotto, e non sono quindi più compatibili con un territorio che prima era campagna, ora è centro densamente abitato, allora "sostituirli" ( evitando il riduttivo concetto di solo "abbattimento" e basta !) diventa necessario, perchè la loro funzione sarà continuata da altre specie che ne prenderanno il posto.
…Così come loro che si sostituiranno ai vecchi che hanno esaurito il loro compito.
E credo non guasterebbe nemmeno se quei bambini apprendessero fin dalla prima infanzia che esistono anche certi diritti delle minoranze danneggiate, che non possono essere conculcati da maggioranze indifferenti ( forse perché non direttamente interessate ), nella fattispecie da un ambientalismo astratto che non può assumersi in chiave assolutista e radicale e valevole " a priori".
Non me ne voglia la Prof. Pacetti ma l'ormai mia lunga esperienza di vita m'ha posto troppe volte di fronte alle conseguenze di insegnamenti non proprio imparziali.
Grazie – Cordialità
Civitavecchia : 3 Giugno 2009
Gennaro Goglia