“Casette di legno”: ovvero una scelta all’insegna dell’inopia mentale. L’irrazionale, infatti, non sta soltanto nel metodo con cui Sindaco e Assessore hanno proceduto all’assegnazione delle casette contro il quale le opposizioni si affanno a denunciare una metodologia di sporca cultura clientelare cui pochi, però, possono chiamarsi fuori, ma sta a monte; con la spesa sostenuta per realizzare con materiale ligneo, il cosi detto “Villaggio della Solidarietà”, oltre tutto impiantato su un suolo con destinazione urbanistica “a verde e servizi”, si sarebbero potute acquistare case tradizionali da un mercato ricco di convenienti offerte disponibili anche in zona di S. Liborio”.
“Invece è stata fatta una scelta priva di buon senso investendo su un bene di durata limitata e per un uso limitato a un determinato periodo di tempo, contro l’acquisizione di un bene di lunga e redditizia durata, quale è quello del mattone.
Queste osservazioni non sono il senno del poi ma trovano conferma nell’esposto presentato in Procura il 1° novembre del 2009, che ancora giace in qualche cassetto, in attesa di essere riesumato, con il quale denunciavamo che ” Da una semplice indagine di mercato il costo di costruzione per un edificio tradizionale realizzato in cemento armato e laterizio si aggirava, attorno agli 800/900 €/mq. sul quale incide normalmente anche il tornaconto imprenditoriale ed il costo delle aree, contro un costo, per il ligneo, di 1.750 €/mq al netto delle incidenze del tornaconto imprenditoriale e dei suoli perché in questo caso le aree sono di proprietà comunale.
Di fronte a queste macroscopiche realtà lo scandalo delle assegnazioni irregolari sono solo quisquilie e l’Amministrazione le usa contro le contestazioni per distrarre l’attenzione dallo scandalo vero costituito non solo dal costo dell’operazione ma anche dalla limitazione temporale dell’uso: oltre 3.600.000 € con i quali si sarebbero potuti acquistare lo stesso numero di alloggi di edilizia residenziale trasizionale. Sembra impossibile ma questa operazione ci consegna un Moscherini inedito, praticamente un “baraccaro” che si era imposto alla attenzione dei cittadini e al mondo dell’imprenditoria, come il sindaco delle “Grandi Opere” in proiezione “Made China”, e, ironia della sorte , si è ridotto a fare scelte urbanistiche degradanti per il decoro di una Città che vanta storiche reminiscenze di immenso valore culturale.
Cecità o illeciti interessi? ai cittadini che presto saranno chiamati alle urne, è affidato l’arduo compito di esprimere il loro severo giudizio”.
Civitavecchia 2 maggio 2011 Vincenzo Monteduro