Si è svolto questa mattina il convegno sulla riorganizzazione dei servizi pubblici locali, curato dall'Amministrazione Comunale e dall'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Civitavecchia, con il patrocinio del Consiglio Nazionale dello stesso Ordine.
Il convegno è stato aperto dal Presidente del Consiglio Comunale, Francesco Cappellani, e ha registrato gli interventi del Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Civitavecchia Antonio Maria Carlevaro, del Presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Civitavecchia Carlo Sbrozzi, del Segretario Generale del Comune Luigi Annibali, del docente di Economia Aziendale all'Università Cattolica di Roma Maurizio Ferri, del Presidente della Corte dei Conti Regionale Vittorio Zambiano. Ulteriori contributi al dibattito sono giunti dal revisore contabile Gianluca Cardarelli, dal dottore commercialista Franco Colletti e dal dirigente dell'Ufficio Partecipate del Comune di Viterbo, Stefano Quintarelli.
Nel suo intervento, il Sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini ha posto l'accento in maniera determinata sulla riorganizzazione del sistema dei servizi avviata in città e nel comprensorio. "Abbiamo scelto di riorganizzare la palude delle cosiddette società partecipate nella Holding pubblica – ha spiegato – proprio perché siamo partiti dal concetto che le aziende pubbliche non possono essere concepite come aziende personali da parte degli amministratori. Quando sono arrivato e ho visto il disastro delle nostre partecipate mi sono convinto di una esigenza: va cambiato l'andazzo secondo il quale si è passati negli anni dalla teorizzazione del tutto pubblico, dove tutto si scusa compresa la totale inefficienza, all'esatto opposto, dove invece si enfatizzano le formule societarie private, ma nulla è cambiato perché le nomine arrivano dalla politica e nel 90% dei casi sono scelte sulla base delle convenienze partitiche e non della capacità. Per le stesse ragioni, spesso non si tiene conto delle esigenze del servizio, ma sulle esigenze sociali con assunzioni che sono ritenute un dovere. Perciò è il sistema nel suo complesso che preoccupa e noi ci siamo preoccupati di chiederci come uscire da una situazione del genere. Da 24 mesi abbiamo iniziato un processo che ci ha visto per un anno dibatterlo, in consiglio comunale e con i sindacati. Io sono estremamente fiducioso nei confronti del lavoro avviato dal segretario generale e della maggioranza, ora dobbiamo andare avanti ed entrare nella fase operativa con tanto coraggio e altrettanta determinazione, perché l'unica alternativa a questa riforma è il dissesto". Un passaggio significativo il Sindaco lo ha dedicato all'organizzazione su scala territoriale dei servizi. "Sono favorevole all'abrogazione delle Province ma guardo con interesse alla costituzione di diversi assetti territoriali, come le Comunità, con una libera organizzazione dei servizi nell'ambito di più Comuni limitrofi, sulla base di un indirizzo europeo ormai consolidato. E' inimmaginabile che Tarquinia e Montalto debbano riferirsi a Viterbo anziché a Civitavecchia per servizi quali quelli sanitari, mentre a Civitavecchia per gli stessi servizi si debba riferire Torrita Tiberina o Campagnano. Gli ambiti della raccolta rifiuti, della sanità, dell'acqua debbono essere gli stessi e tale definizione deve essere adottata anche per tutti gli altri servizi: noi stiamo cercando di farlo dal basso partendo dall'organizzazione della nostra città, sulla base anche di una sinergia finalmente raggiunta tra i Comuni del nostro comprensorio. Perciò pensiamo ad una Holding non solo civitavecchiese, ma di tutti Comuni per creare una rete di servizi complessivi da erogare alle nostre popolazioni, unendo le energie e le risorse di tutti i singoli centri".