“Dover sopportare un processo è qualcosa che rovina la vita di una persona, e costringere un essere umano a sopportare un processo non motivato è qualcosa di molto simile a un delitto, per i danni che comporta”. E’ quanto afferma il dottor Paolo Badellino, psichiatra imputato in due processi che si stanno svolgendo al Tribunale di Civitavecchia. Il primo riguarda la morte di Roberto Cervoni, che nel 2008 si gettò dal reparto di medicina dell’ospedale San Paolo. Il secondo, invece, è inerente il suicidio di una giovane detenuta nel carcere di Borgata Aurelia, che nel 2009 si impiccò con l’elastico dei suoi slip. Badellino, imputato per omicidio colposo per entrambi i fatti, ha deciso di parlare dopo anni di dibattimento a suo carico. VIDEO
“In entrambi i casi – afferma lo psichiatra – ritengo che sia folle pretendere di considerare un suicidio, che è un atto personale, volontario, essenzialmente imprevedibile e non arrestabile quando determinato a compiersi, come se fosse omicidio colposo a carico di un medico, anche perchè un medico può percepire una situazione di pericolo, può prendere dei provvedimenti, ma non può in nessun modo impedire un suicidio quando è veramente deciso a essere portato a essere portato a compimento. Qui, già in partenza, io sono sotto processo per due reati che non sono semplicemente accaduti. Nel caso della detenuta, avevo dato disposizioni che non sono state eseguite, nel senso che avevo disposto una sorveglianza a vista che non è stata applicata. A questo punto, qualcuno mi deve spiegare perchè io debba essere il titolare di una vita rovinata quando ho dato indicazioni che non sono state eseguite. Nell’altro caso, si continua a sostenere che avrei dovuto diagnosticare, in condizioni impossibili, una depressione che non è mai esistita. C’è una autopsia che parla chiaramente di imponente arterosclerosi cerebrale, quindi io, tenuta la persona nel reparto di psichiatria, gli ho dato una terapia adeguata. Non si capisce perchè sono sotto processo. Eppure – prosegue Badellino – in entrambi i casi, contro il parere dei periti, sono costretto a sopportare queste tragedie. Io continuerò a denunciare quello che mi stanno facendo, perchè è ora che qualcuno abbia il coraggio di farlo, perchè non si può continuare a sopportare in silenzio questi abusi in uno stato di diritto”.