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“La risposta di Cozzolino all’Enel e l’assessore ambientalista Manuedda che parla di ricatti, confermano che l’amministrazione pentastellata continua a giocare sulla pelle dei civitavecchiesi”. Lo sostiene l’esponente de La Svolta, Massimiliano Grasso, che torna ad attaccare il primo cittadino, il quale a suo giudizio, dopo aver ripetutamente mentito, alla fine ha confermato che quello sottoscritto con l’azienda energetica è uno schema di accordo e come tale deve essere accettato da ambo le parti.
Per Grasso, quindi, non c’è alcun ricatto da parte dell’Enel nel chiedere che l’atto sia approvato dal consiglio comunale, ma semmai il rispetto della legge e di tutto quello per cui Cozzolino e i Cinque Stelle hanno sempre criticato i loro predecessori. “Se in passato c’è stato chi non ha coinvolto il consiglio – continua Grasso – non è un motivo per comportarsi allo stesso modo”. Per l’esponente della Svolta, Cozzolino deve spiegare perché, pur di non confrontarsi in Consiglio Comunale, forte della sua maggioranza bulgara, preferisca restituire i 7 milioni che avrebbero salvato il bilancio facendo pagare le conseguenza del suo delirio di onnipotenza a tutta la città.
“Al di là di quanto scritto dall’Enel, che comunque non appare certo un ricatto, avendo invitato il primo cittadino semmai a rafforzare ulteriormente il valore dell’accordo con il voto del massimo consesso cittadino – prosegue Grasso – ci spieghi Cozzolino perché pur di non confrontarsi con la città in Consiglio Comunale, forte della sua maggioranza bulgara, preferisca restituire i 7 milioni che avrebbero salvato il bilancio facendo pagare le conseguenza del suo delirio di onnipotenza a tutta la città. E’ come il marito che per far dispetto alla moglie…
Quello che accadrà di qui a poco infatti forse non è chiaro neppure ai consiglieri che finora hanno alzato la mano in silenzio di fronte ad ogni scelleratezza loro propinata dal cerchio magico di Cozzolino. Gli aumenti delle tasse già pesantissimi subiti da famiglie e imprese non sono niente a confronto del cataclisma che si abbatterà su tutti noi in caso di dissesto: aumenterà tutto ciò che è ancora possibile aumentare, con ulteriori stangate a danno dei cittadini, mentre il Comune non potrà spendere neppure un centesimo per investimenti di cui ci sarebbe un disperato bisogno. Il Sindaco, che era il campione dell’antipolitica, della legalità, della condivisione e della trasparenza, anziché confrontarsi in Consiglio Comunale, che rimane la massima espressione democratica cittadina, su un accordo che comunque inciderà sul futuro di Civitavecchia per i prossimi venti anni, preferisce affondare la città, e rimanere attaccato alla poltrona, insieme agli assessori che pensano di continuare a percepire lo stipendio. Di fronte a tutto ciò, se fosse rimasto un briciolo di dignità, non si dovrebbe che prendere atto di un fallimento senza precedenti e dimettersi prima che sia troppo tardi per la città e i civitavecchiesi”.