"E' assurdo che i cittadini siano costretti a pagare 3 milioni e mezzo di euro, sette miliardi di vecchie lire, solo perché il sindaco Moscherini ha dichiarato guerra al presidente dell'Ater, Di Ludovico". Il concetto è espresso dai consiglieri di minoranza Alessio Gatti, Marietta Tidei, Mauro Guerrini, Roberto Cosimi e Nicola Porro, che tornano a bocciare l'ipotesi del Comune di realizzare un villaggio di case in legno nel quartiere San Liborio per far fronte all'emergenza abitativa. I consiglieri di minoranza tornano a chiede al Comune di sbloccare l'iter per la costruzione di nuove case popolari, per le quali l'Ater ha già i fondi a disposizione. Leggi la nota.
Le proteste dei cittadini di San Liborio che in pochi giorni hanno firmato numerosissimi contro il progetto del villaggio di legno proposto dall'Amministrazione per fronteggiare l'emergenza abitativa, rafforzano la nostra convinzione, più volte espressa in passato, che l'emergenza abitativa vada affrontata in modo del tutto diversa.
La soluzione trovata dall'attuale Amministrazione ci sembra infatti del tutto inadeguata. Si vorrebbero spendere 3.500.000 euro, attinti peraltro dalle già disastrate casse comunali, invece di far realizzare gli alloggi all'ATER che ha a disposizione circa 20 milioni di euro con i quali potrebbe costruire case vere per chi ne ha bisogno.
La guerra personale che il Sindaco ha intrapreso nei confronti del Presidente dell'ATER non la possono pagare i cittadini. Per una volta Moscherini dia dimostrazione di senso di responsabilità e la smetta di attribuire ad altri colpe che sono solo sue. Non si esponga alle facili critiche dell'improvvisazione e del pressappochismo. Si sieda al tavolo con l'ATER e cerchi di affrontare seriamente il problema. L'emergenza abitativa va affrontata senza cialtroneria, con le idee chiare e con la trasparenza. Siamo pronti a confrontarci anche su strumenti innovativi quali quelli dell'autocostruzione che in altre città hanno dato risultati sorpendenti.