“Il compiacimento del sindaco Cozzolino per quanto contenuto nella fuga di notizie relative ad indagini in corso in merito all’onestà di una esponente della sua amministrazione è comprensibile ed anche condivisibile. Fuori luogo appare, invece, l’accusa di corruzione che, strumentalmente parlando di Mafia Capitale, egli estende a tutti i partiti, eccezione fatta naturalmente per i5S. Nei partiti militano molte persone perbene con la “schiena dritta”, per usare un termine caro al sindaco, e con la testa alta”.
“Fare di tutte le erbe un fascio, con la chiara intenzione di delegittimare l’istituzione partito prevista dalla Costituzione, non aiuta nessuno tanto meno l’oggi movimento e domani partito 5S. I partiti politici sono chiamati ad interpretare le aspirazioni della società civile orientandole verso il bene comune, ma la politica non deve filosofare sulla moralità bensì guidare con abilità una società verso la sicurezza e la prosperità di cui tutti si avvantaggiano. Questo non vuol dire che i politici personalmente siano esenti da responsabilità morali. Un politico che ruba è un ladro come chiunque altro. Per un politico l’essere onesto è una necessità inderogabile. Ma l’essere personalmente onesto non lo rende ipso facto un buon politico ed ancor meno un buon amministratore. D’altro canto , l’essere disonesto ne fa un politico corrotto dal momento che persegue i suoi interessi e non quelli della comunità che rappresenta.
Ma forse in politica, come in altre attività, il pericolo più grande è la discrepanza tra l’abilità ed i compiti da affrontare. In tal caso, l’incompetenza ( non assoluta ma relativa ai compiti da affrontare ) diventa un pericolo per la società. Ed è sulla capacità di dare risposte adeguate ai bisogni della comunità che lo ha eletto che ogni politico ed ogni amministrazione saranno giudicati al momento del voto”.
Marco Di Gennaro