Adalberto Benedetti, portavoce dei lavoratori di Torre Valdaliga Nord, puntualizza che la costruenda centrale a carbone di Civitavecchia non ha nulla a che vedere con quella di Brindisi, avvalendosi di tecnologie completamente diverse e innovative sotto l'aspetto del contenimento delle emissioni inquinanti. A conforto delle sue tesi porta un'intervista al professor Carlo Rubbia. Leggi la nota.
"Viene detto che la centrale a carbone di Brindisi sarebbe simile a quella di Torre Valdaliga. Non è vero. Le due centrali sono infatti profondamente differenti per taglia, tecnologie, rendimenti e sistemi di scarico, trasporto e stoccaggio del carbone. In altre parole sono due centrali completamente diverse e non paragonabili. Si parla di un'intervista al Prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, in cui l'autorevole scenziato contraddirebbe se stesso per quanto detto ai microfoni dell'agenzia di stampa Adn-Kronos e successivamente confermato dalle sue dichiarazioni rese alla nota trasmissione Striscia la notizia che qui sintetizziamo: ''Il carbone e' oggi sulla terra il combustibile piu' abbondante. Il problema e' imparare utilizzarlo bene, senza inquinare… La domanda oggi e' se esiste la tecnologia che ci permette di utilizzare questa risorsa naturale che Dio ci ha dato? La risposta e' si'. E per quanto riguarda le emissioni vicine alla centrale, oggi -ha affermato ancora il Nobel- possiamo controllare l'anidride solforosa, gli ossidi di azoto, il particolato; tutte cose che se uno le respira poi si ammala. Adesso possiamo controllarle con una tecnologia adeguata. Se uno ci mette i soldi, la tecnologia c'e''. Per chi vuole verificare di persona alleghiamo il link al video integrale www.carbonepulito.it . Non si parla del percorso autorizzativo che ha portato Enel alla costruzione della centrale a carbone pulito di Torrevaldaliga Nord. Iter, che è utile ricordarlo, ha avuto il parere favorevole dei Ministeri competenti e delle Istituzioni regionali e comunali preposte. E' evidente dunque che siamo di fronte a pregiudizi e volute deformazioni della realtà. Continua dunque la campagna denigratoria "dei soliti bugiardi" nei confronti della centrale Enel di Civitavecchia che è presa a modello europeo di tecnologia e prestazioni ambientali. Siamo certi che i nostri chiarimenti possano aiutare la popolazione di Tarquinia a farsi un'idea realistica della situazione. A tutte le persone che intendono "bloccare l'Aurelia" come viene promesso dai blog dei movimenti no-coke, diamo un consiglio per sabato 24 maggio: non pensate di risolvere i problemi con la prepotenza, ma provate, una volta tanto, a ragionare con la vostra testa. I vostri colleghi rappresentanti delle Associazioni agricole e gli imprenditori dell'Alto Lazio hanno recentemente visitato le centrali a carbone tedesche ove c'è una fiorente attività agricola e si sono potuti rendere conto di come possano convivere al meglio le centrali elettriche e i frutti della Terra. Infatti sotto i camini di 10.000 megawatt a carbone in prossimità di Colonia, vengono coltivati 250.000 ettari di terreni da cui si ricavano prodotti agricoli DOP, consumati da 14 milioni di tedeschi.
Adalberto Benedetti Portavoce dei lavoratori del cantiere Enel di Civitavecchia