C’è un nuovo argomento che appassiona Pasquino: la selezione della classe dirigente. L’anonimo poeta dialettale aveva già affrontato l’argomento due settimane orsono, parlando di malattia riferendosi all’ambizione di diventare sindaco che, a quanto sembra, sta dilagando a Civitavecchia e che coinvolge tantissime persone. Oggi Pasquino torna sull’argomento con un nuovo sonetto nel quale bacchetta l’insana ambizione di quanti vorrebbero svolgere ruoli e mansioni per i quali, evidentemente, non sono all’altezza. Il titolo del sonetto è, ovviamente, “L’ambizzione”. Cliccare per leggere.
L’ambizzione
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Er chirichetto vo’ diventà prete
Er prete sogna er manto vescovile
Tutti vonno dirige er campanile
La vanità governa, lo sapete.
Ma ne sti tempi s’è verificato
Che puro chi era proprio sconosciuto
Chi contava de meno de ‘no sputo
Ar potere de botto s’è trovato.
Mo che te devo dì? Nun ciò parole.
L’ambizione va bene, nun obbietto,
Ma bisogna vedello un po’ de sole.
Perché ‘na cosa proprio nun accetto:
Che ce fa fa’ sortanto le capriole,
Pe fa’ er vescovo, essenno un chirichetto.
Pasquino dell’OC
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