“L’Udc voterà il bilancio per senso di responsabilità, ma restano tutte le perplessità sollevate dal capogruppo Mirko Cerrone ieri in consiglio”. All’indomani della giornata dedicata al dibattito consiliare sul documento di programmazione economica del Comune, e in attesa del voto di lunedì, il segretario dell’Udc, Marco Di Gennaro, interpellato sull’argomento, chiarisce la posizione del partito. Il primo cittadino, infatti, chiudendo gli interventi di ieri, aveva detto chiaramente che “chi non vota il bilancio è fuori dalla maggioranza”.
Affermazione che, intanto, non è molto piaciuta a Di Gennaro, secondo il quale “visto che una maggioranza si fonda sulla condivisione, se il sindaco non condivide al limite è lui a essere fuori dalla maggioranza”. Il segretario dell’Udc, infatti, ribadisce le critiche di metodo già avanzate ieri all’aula Pucci da Cerrone, e sottolinea che il bilancio è stato prima approvato dalla giunta municipale e successivamente consegnato alle forze politiche di maggioranza per la presentazione degli emendamenti. “Nessun emendamento può incidere sulla filosofia del bilancio – ha dichiarato ancora Di Gennaro – e noi volevamo dare il nostro contributo proprio alla sua stesura, visto che si tratta di un documento di programmazione politico-amministrativa”. Insomma, si tratta del problema che l’Unione di Centro sta sollevando ormai da mesi ma, a quanto sembra, senza risultati, visto che anche sul bilancio i metodi di confronto in maggioranza non sembrano modificarsi. Quanto al merito del documento Di Gennaro spiega che l’Udc ha già chiesto di affrontare subito le questioni sulle quali si registrano maggiori perplessità. Tra queste sicuramente l’iscrizione dei 13 milioni di fondi Enel nella spesa corrente. “Chiaro è che in una situazione difficile – ha spiegato Di Gennaro – queste risorse si mettono laddove si registra una necessità maggiore, ma il punto è che Enel non deve essere legata alla città con un contributo una tantum ma deve esserlo con un versamento annuale di una certa consistenza, fino alla fine dell’esercizio dell’impianto”. Secondo Di Gennaro, inoltre, le compensazioni non posso concepirsi solamente sotto forma di contributi economici, ma per una certa parte devono essere anche legati alla realizzazione di opere.