Si è svolta sabato scorso a Cerenova presso il centro polivalente di via Luni l'assemblea pubblica indetta dall'amministrazione comunale di Cerveteri per illustrare la situazione ed ascoltare le perplessità dei cittadini sull'installazione di un'antenna per la telefonia mobile nel piazzale antistante la Stazione FS di Marina di Cerveteri.
Sono intervenuti il sindaco di Cerveteri, Gino Ciogli, il vicesindaco, Alessio Pascucci e l'assessore all'ambiente Aldo De Angelis. Erano presenti anche molti consiglieri comunali ed assessori. L'incontro ha raccolto un buon numero di presenze, compresa quella del presidente del comitato "La Stazione", che in un primo momento aveva invitato a disertare l'assemblea. Il dibattito si è subito vivacizzato. Il vice sindaco Pascucci ha illustrato sia le questioni di carattere generale sulla disciplina della Legge Gasparri, sia le questioni specifiche relative all'antenna di Cerenova. Largo spazio è stato poi dato agli interventi del pubblico. Non sono mancati toni polemici. La prima domanda sollevata da una partecipante è stata: "perché l'antenna non ve la siete installata a Cerveteri, invece di portarla a Cerenova?". Il sindaco Ciogli ha subito spiegato che la localizzazione dell'antenna viene fissata dal gestore telefonico secondo le esigenze di copertura del servizio. La scelta del piazzale della Stazione non è stata, dunque, suggerita dal Comune ma presente nella richiesta del gestore.
"Bisogna fare i conti – ha spiegato l'Assessore Pascucci – con una legge nazionale, la Gasparri, che ha come priorità innanzitutto la copertura del servizio, poi la concorrenza fra i gestori e, solo per ultima, la salute dei cittadini. Le amministrazioni non hanno gli strumenti adeguati per tutelarsi verso le richieste dei gestori telefonici. Tuttavia, la nostra amministrazione ha chiesto che, oltre agli studi obbligatori, che avevano già consentito di ottenere il nulla osta da parte dell'Arpa Lazio, che è l'organismo regionale preposto al controllo che la intensità del campo elettromagnetico prodotto sia dal nuovo impianto sia da preesistenti impianti in esercizio non superi i limiti di legge, venisse effettuato uno studio su 11 punti posti soprattutto a ridosso delle abitazioni, per verificare, simulando la presenza attiva dell'antenna, quale fosse l'intensità del campo elettromagnetico. Ebbene, in tutti i casi, l'intensità del campo elettromagnetico rilevata è risultata essere molto al di sotto dei limiti fissati dalla legge".
L'adozione di un Piano di Rete, è emerso nel corso dell'Assemblea, è l'unica azione utile alla tutela degli interessi dei cittadini, benché non contenga una reale garanzia contro le prese di posizione del gestore. Il Piano di Rete individua le aree pubbliche su cui è possibile installare le antenne e lascia all'operatore la scelta di quella più idonea alla copertura del servizio. Il Piano adottato dal Comune di Cerveteri era stato redatto durante la precedente Amministrazione e l'iter si è concluso durante la gestione commissariale. "Un punto virtuoso del PdR adottato dal Comune di Cerveteri – ha illustrato Pascucci – è che incoraggia il posizionamento delle antenne su suolo pubblico, impedendo che siano dei privati ad intascare il canone di locazione. L'amministrazione, invece, si impegna già d'ora ad utilizzare il canone per intensificare i controlli e provvedere ad una corretta informazione di tutti i cittadini". Avendo accesso diretto alle aree pubbliche, il Comune possiede uno strumento di controllo che perderebbe, invece, se il gestore stipulasse accordi con i privati e posizionasse, ad esempio, l'antenna sul tetto di un condominio.
In via di conclusione dell'assemblea, l'intervento di un partecipante ha tracciato quello che può essere definito un punto di vista condiviso tra gli amministratori e i cittadini: "abbiamo capito che è impossibile evitare l'installazione dell'antenna, dunque la questione si riduce all'ubicazione. Ma è bene rendersi conto che se oggi siamo noi a protestare, domani sarebbero quelli del luogo in cui si sposterebbe l'antenna. La cosa più importante, invece, è impedire che i privati possano speculare sul canone di locazione, e che il Comune realizzerà una rete di monitoraggio indipendente per controllare il livello di emissione delle onde elettromagnetiche".
"Il canone di locazione – ha commentato il Sindaco Ciogli a margine dell'Assemblea, adombrando una sua proposta – offre in realtà una base finanziaria per la creazione di un'intera rete di rilevatori in grado di acquisire molti parametri, non solo relativi all'inquinamento elettromagnetico, ma anche ad altri elementi da tenere sotto controllo per la tutela della salute. Penso alle polveri sottili presenti nell'aria e ad altre componenti tossiche da cui ci si deve difendere. Ma di questo parleremo dopo aver affrontato il problema nelle sedi opportune".