“Non è semplice esprimere le ragioni che mi hanno indotto ad accettare la candidatura a consigliere comunale di Civitavecchia con Sinistra Ecologia e Libertà.
Di certo la stima e l’amicizia che da tanti anni mi lega ad Enrico Luciani, di cui conosco l’onestà e la competenza, hanno avuto il loro peso. Tuttavia, è stato l’amore per la mia città a farmi decidere”.
“Un amore profondo che non mi permette di sopportare oltre la vista di una località offesa e umiliata nella sua storia e nel suo territorio.
E’ una storia antica e gloriosa quella di Civitavecchia, che, non da oggi, vede le sue vestigia imperiali confinate in squallidi scantinati condominiali.
Muti avanzi di un passato che i nostri giovani non conoscono e che le migliaia di turisti che ogni anno affollano il porto ignorano completamente.
E non conoscere le nostre radici significa smarrire la coscienza di appartenere a una comunità. Ed è così, temo, attraverso questa scarsa conoscenza che c’è impedito di coltivare l’amore e la volontà di difendere un patrimonio archeologico di grande rilievo, che rischia di perdersi per sempre.
La rocca, che per secoli è stata il centro nevralgico, pubblico e amministrativo, di Civitavecchia non è soltanto ridotta in un modo indecoroso, è anche sovrastata da un imbarazzante edificio moderno.
L’interno degli Horrea romani sono stati ristrutturati in bar alla moda!!
Questi antichi magazzini avrebbero potuto, a mio avviso, ospitare più opportunamente delle biblioteche, essere trasformate in sale per convegni o in sedi per mostre permanenti. E invece no, ospitano il nulla.
Certamente la domanda di quali interessi vi siano dietro tutto questo non può che presentarsi spontaneamente.
C’è una necropoli etrusca presso la “Mattonara” mortificata da erbacce e rifiuti a cento metri di distanza dagli attracchi delle navi da crociera. E lì dappresso la “buca di Nerone” , una villa romana con peschiera, i resti delle anfore sui fondali.
Tutto questo mentre i turisti vagano smarriti per le vie del centro.
Sono convinto che la valorizzazione di questa nostra importante risorsa, non sia semplicemente dovuta in termini etici ma anche pratici. Si creano, nella cura di questi aspetti, posti di lavoro e si stimola la nascita di un turismo ricercato che chiede a gran voce cultura.
Le cose da fare sarebbero molte ma per iniziare sarebbe più che sufficiente realizzarne una. La creazione di un tavolo tecnico attorno al quale le varie
competenze potrebbero trovare una soluzione che permettesse, dopo oltre sessant’anni di degrado, la fruizione dei resti della Civitavecchia romana così straordinariamente conservata al di sotto di Corso Marconi.
C’è poi da far conoscere ai ragazzi, a quelli più giovani, in quale incredibile territorio abitano. Come sia ricco di storia e di resti di antiche civiltà.
Affinché sappiano che la loro città non è soltanto un dormitorio, come si sente troppo spesso ripetere, e imparino ad amarla e, forse un giorno, a difenderla.
E quindi vanno sviluppati e proposti dei programmi di storia locale che integrino quelli già previsti.
Ma non si può parlare di Civitavecchia senza parlare del suo mare. Un mare certamente saturo di storia e, fortunatamente, ancora ricco di bellissimi fondali.
Ed è proprio in un angolo di questo mare così vivo, che sogno, ormai da tanto tempo, di istituire una zona protetta. Ed è anche per questo che vorrei dare il mio contributo. I biologi e gli oceanografi dell’istituto di Oceanologia dell’Università della Tuscia, che ha sede nel porto, lavorano quotidianamente con grande impegno per la conoscenza del nostro mare. Essi stanno costituendo quell’archivio di dati indispensabile premessa alla creazione di un’area protetta. Con loro ho la fortuna di collaborare da alcuni anni in qualità di istruttore subacqueo e posso assicurare che, pur non essendo del luogo, questi ragazzi amano molto la nostra costa e i suoi fondali. Li amano perché li conoscono, e li apprezzano.
Documentazione, valorizzazione e tutela del patrimonio storico – archeologico. Documentazione, valorizzazione e tutela delle nostre risorse ambientali.
Queste le linee guida di quello che vorrebbe essere il mio impegno pubblico.
Le risorse per realizzare tutto ciò? Vanno ricercate in chi ha distrutto una costa meravigliosa e, quotidianamente, non esita a inquinare il territorio. Sono convinto che sia nostro compito imporgli delle giuste misure compensative”.
SERGIO ANELLI