“Il Pirgo che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della città unitamente al lungomare, è ridotto come un suk mediorientale; tra il pomeriggio e la sera non si può neanche più fare una passeggiata, tanto è l’ingombro dei tavoli e sedie poste in essere dai vari bar e rosticcerie presenti in loco con un disgustoso odore di cucina e di fritto. Per non parlare poi dell’abbandono totale dei chioschi ormai chiusi ma lasciati in loco sprangati con assi di legno e, con tavoli, sedie, ed ombrelloni accatastati alla rinfusa”.
“Ma che bel vedere! E non è finita qui, cassoni di plastica che chissà cosa contenevano e cassette di plastica con le quali un gruppo di educatissimi giovanotti le tiravano tra di loro, per fortuna. Ed ancora, ma nessuno si è accorto che sono state divelte le nuove panchine? Perché l’amministrazione non interviene?”.
LETTERA FIRMATA
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