Neanche il Ferragosto ferma Pasquino. Anzi, per il Natale della Città l’anonimo poeta dialettale ha voluto sfornare un’altra composizione dedicata ai suoi amati concittadini, nella quale, con non poca nostalgia, ricorda come un tempo vi fosse tra loro grande rispetto e che le momentanee antipatie e divisioni venivano superate nei momenti in cui era necessaria l’unione delle forze. Al contrario di adesso, dove, secondo Pasquino, le cose vanno diversamente. Il titolo del sonetto è “Quarcuno se lamenta”. Cliccare per leggere.
Quarcuno se lamenta
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Quarcuno se lamenta e cià raggione:
Un tempo er cittadino se vantava
Perché la gente qui se rispettava
E dimostrava granne educazzione.
E’ puro vero che se litigava,
Ma quanno s’arrivava a conclusione,
A parte quarche piccola eccezione,
Unita la città se ritrovava.
Invece mo quarcuno adè convinto
Che po’ decide quello che je pare,
S’è messo tutt’intorno un bel recinto
Come si fosse un campo militare.
E poi lui se lamenta si viè spinto
Dar popolo che vò buttalo a mare.
Pasquino dell’OC
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