Come tante altre attività comunali, anche delle Farmacie Comunali si sa poco o niente, sopratutto di ciò che sono i costi e i ricavi, anche se voci dicono che siano inesistenti o si sia lontanissimi dagli utili di una normale farmacia privata.
Nel 2005 ci fu un referendum (dichiarato nullo per il non raggiungimento del quorum necessario pari al 50% dei votanti più uno) , per la esternalizzazione di questo servizio, e i pochi votanti si espressero a favore della fine del servizio pubblico a larghissima maggioranza. Quindi non se ne fece niente e la nostra città prosegue ad avere le sue Farmacie Comunali come tante altre città. Chissà se qualcuno può spiegare al normale cittadino quale sono i benefici diretti e indiretti che si hanno da una farmacia comunale rispetto alla privata e per quale motivo quelle comunali non rendono come quelle private, visto che tanti altri comuni hanno dei begli introiti. E se non ci sono motivazioni valide a favore dei cittadini e delle casse comunali perchè non venderle e trasformare i proventi in vere utilità, toccabili con mano, per anziani e classi sociali disagiate? Oppure se si ritiene giusto che un comune abbia le sue farmacie, perchè non gestirle in maniera corretta affinchè creino degli utili, da trasformare anche questi in vere utilità? Non esistono controlli? Queste sono le cose che ci si aspetta da una amministrazione comunale decente ma, anche cose ragionevoli e ovvie, senza costi per i cittadini in questa città diventano complicatissime e risultano sogni irraggiungibili.
Carlo De Rossi