Pare, ma non c’è ancora nulla di certo, che sarà rivista l’ordinanza con la quale la Capitaneria di Porto, su spinta dell’Autorità Portuale, ha deciso di interdire l’accesso nello scalo marittimo a tutti i mezzi a due ruote fatta eccezione per scooter e ciclomotori. Quindi bici, bici a pedalata assistita, monopattini elettrici e altre diavolerie di ultima generazione che consentono la mobilità alla singola persona, sono bandite all’interno del porto. L’intendimento sarebbe quello di escludere dagli “esclusi” all’accesso in porto coloro che lavorano sulle e tra le banchine, ovvero i dipendenti delle diverse aziende che operano all’interno dello scalo.
Si tratta di persone che magari, anche per dare una risposta concreta alle sollecitazioni per un maggior rispetto dell’ambiente, hanno acquistato una moderna bici a pedalata assistita, da usare soprattutto in primavera e in estate, e che adesso si vedono negato l’accesso alle banchine. Anche con questo rappezzamento, però, il provvedimento suscita comunque perplessità. Insomma, per restare in tema, il tip top appare addirittura peggio della foratura. Viene infatti difficile comprendere perché ultimamente ci si riempia tanto la bocca con il termine “porto green” e poi si assumano iniziative e provvedimenti che vanno nella direzione opposta. Il fatto, poi, di consentire eventualmente ai soli operatori portuali di usare i mezzi a due ruote, conferma, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, che la tanto decantata unione tra il porto e la città è ancora e di molto al di là dal venire, visto che a gran parte dei civitavecchiesi viene impedito di farsi una passeggiata in bici attorno al Forte Michelangelo. Peraltro, visto che una parte dello scalo è adesso di competenza comunale, viene da chiedersi se Palazzo del Pincio sia stato o meno messo al corrente dei provvedimenti assunti in riferimento alla mobilità. Insomma, la sensazione è quella di un guazzabuglio che poteva magari essere evitato. Così come, andando a dividere lo scalo in ambiti lavorativi e non, si poteva assumere il provvedimento solo nella zona dove effettivamente ci sono le attività lavorative, lasciando l’accesso libero, magari aiutato dal disegno di una pista ciclabile, in tutto il resto del porto, per intenderci dal Varco Fortezza fino al Molo Vespucci.
4 Comments
Franco
Scusate, ma siete sicuri di questa decisione? Io ho visto nel porto genitori e figli che tranquillamente andavano in bicicletta. Aggiungo che nell’accesso libero tra la marina e il porto non c’è nessun segnale di divieto di ingresso alle bici.
Marco
Prima concedono il bonus per incentivare l’uso della bici assistita e no poi ci vietano di usarla.
filo
VERGOGNA!!! decisione assurda, non ci sono neanche sufficienti parcheggi per gli operatori. A Musolì la macchina te la parcheggio davanti all’Autorità Portuale.
Mi auguro una numerosa e civile protesta.
il tafano
Bastava semplicemente non consentire la circolazione su due ruote in gruppi, come personalmente ho visto girovagare per il porto formati da decine di monopattini elettrici, condotti da incauti croceristi/membri equipaggio, sprezzanti del pericolo e di ostacolo ai mezzi pesanti e bus in transito (credo anche artefici della querelle). Keep calm…………