Se non è una spina nel fianco, poco ci manca. La rete, quella che sulla carta dovrebbe essere il valore aggiunto del 5 Stelle, a Civitavecchia sta creando dei problemi al movimento. Soprattutto l’uso dei social network, in particolare Facebook, sta generando una serie di casi che stanno mettendo in difficoltà l’amministrazione comunale.
Protagonista, nell’ultimo periodo, l’ormai famosa delegata al mercato Rosanna Lau. Dopo l’accusa di essere il cancro di Civitavecchia rivolta a chi non ha votato il candidato Cozzolino al ballottaggio, dopo l’insulto che ha accompagnato una discussione legata alla corsa senza biglietto su un autobus e alla multa non pagata perché dimenticata, a far discutere ora è un commento sui dehors, pubblicato sul gruppo Miglioriamo Civitavecchia. “Se io dovessi affidare il mio business a dei dehors – scrive Rosanna Lau – mi sparerei in bocca con una sparachiodi con chiodi avvelenati, così sono sicura di schiattare”. Un pensiero scritto prendendo un gelato in una famosa gelateria di Roma, che va a gonfie vele a livello di affari pur non avendo i dehors. Un’appendice al post per spiegare e forse anche alleggerire il concetto, con tanto di faccina sorridente che fa l’occhiolino. Già in occasione della caduta di stile di alcune settimane fa, che ha visto il sindaco Cozzolino scusare di fatto la delegata Lau, dalle parti di Palazzo del Pincio più di un pentastellato ha commentato che è assurdo parlare di simili questioni quando ci sono vicende molto più importanti di cui parlare, come Mafia Capitale. Ci sarebbe da discutere su come bisogna farlo, visto che a Civitavecchia ormai lo stile imperante è quello delle chiacchiere da bar, ma tornando alla risposta, è innegabile che ci siano questioni più importanti dei post della Lau, ma questo non può diventare un alibi. Non funziona così e lo dimostrano alcuni casi di questi giorni. Un consigliere comunale di Madrid eletto con Podemos si è dimesso dopo le polemiche provocate da una barzelletta scritta su Twitter nel 2011: “Come mettere 6 milioni di ebrei in una 600? Nel portacenere”. “Roma sommersa da topi, dalla spazzatura e dai clandestini” ha twittato recentemente Beppe Grillo, sollevando anche qui reazioni indignate, che hanno spinto il leader del 5 Stelle a modificare il messaggio. Solo due esempi che dimostrano che non può valere tutto, nemmeno sulla rete, soprattutto per chi è un personaggio pubblico e ricopre incarichi istituzionali. Lo sanno anche a Palazzo del Pincio, dove le esternazioni social di Rosanna Lau stanno creando imbarazzo, tanto che alcuni rappresentanti della giunta, lontano da microfoni e taccuini, chiedono di poter evitare domande sull’argomento, perché si sentono a disagio.