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“Un arresto eccellente”. Per ore, ieri, le redazioni locali sono state sotto pressione, alla spasmodica ricerca di una conferma all’indiscrezione che aveva iniziato a circolare a Civitavecchia dal pomeriggio. Solo in serata si è compreso che non c’era alcun arresto, ma che il personaggio eccellente alle prese con problemi di carattere giudiziario era l’avvocato Edgardo Azzopardi, proprietario assieme al fratello, della Port Mobility, società che per conto dell’Autorità Portuale effettua una serie di servizi all’interno del porto tra cui quello relativo al trasporto dei crocieristi dalle banchine al terminal di Largo della Pace.
Azzopardi, assieme al costruttore Anemone, all’ex presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici Balducci, e all’imprenditore Messina è stato condannato a 9 mesi di reclusione, con pena sospesa, dal tribunale di Perugia per i reati di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio in concorso, nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sul G8 e i cosiddetti “Grandi eventi”. Si tratta della famosa inchiesta sulla cosiddetta “cricca”, il cui filone principale è rimasto a Roma, ma che per la parte riguardante l’accusa di rivelazione di segreto di ufficio che ha coinvolto l’ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, era rimasta a Perugia.