L’UNICEF e l’OMS hanno lanciato oggi un rapporto che annuncia la conclusione della prima fase della più grande campagna di vaccinazione mai realizzata nella storia del Medio Oriente. 25 milioni di bambini sotto i 5 anni sono stati raggiunti in 7 paesi in 37 visite.
“Nonostante i grandi traguardi raggiunti, questa prima fase è stata ampia e molto rapida. Tutto questo è stato possibile grazie ai migliaia di eroi silenziosi: operatori sanitari e volontari impegnati che hanno lavorato senza sosta in tutta la regione e all’interno della Siria correndo pericoli reali per vaccinare i bambini contro la polio”, ha dichiarato Maria Calivis, Direttore regionale UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Il rapporto attribuisce il ritorno della polio in Siria dopo 14 anni ai seguenti fattori: l’interruzione delle vaccinazioni di routine, gravi danni alle infrastrutture sanitarie in Siria, i continui spostamenti di popolazione all’interno del Paese e sui confini e il non aver raggiunto tutti i bambini.
Secondo il rapporto la copertura vaccinale contro la polio è drammaticamente diminuita in Siria passando da una media del 99% al 52%. Almeno il 60% degli ospedali in Siria sono stati distrutti o danneggiati e meno di un terzo delle ambulanze pubbliche funziona ancora. Forniture per le vaccinazioni, veicoli e attrezzature per la catena del freddo sono stati danneggiati, messi fuori servizio o andati perduti.
“La polio è tornata in Siria, aggiungendosi a ciò che già era un disastro umanitario. Siamo arrivati ad un punto in cui abbiamo dovuto lavorare con risorse veramente limitate per sconfiggere un nemico che era stato dimenticato da tanto tempo: un nemico che non può essere visto ai checkpoints o al confine e che può viaggiare velocemente, colpendo i bambini non solo in guerra in Siria ma in tutta la regione,” ha detto Chris Maher, Manager OMS per l’eradicazione della Polio e il supporto d’emergenza.
Più di 6,5 milioni di bambini siriani adesso hanno bisogno di assistenza umanitaria salva vita. All’interno della Siria, 765.000 bambini sotto i 5 anni vivono in aree difficoltose da raggiungere, dove il conflitto e le restrizioni rendono estremamente difficile raggiungerli con l’assistenza umanitaria, compreso l’accesso regolare ai vaccini.
Il rapporto mostra che porre fine alla polio in Sira e in Iraq non è una missione impossibile. Chiede di seguire 5 azioni importanti:
porre immediatamente fine alle violenze;
avere accesso immediato e sicuro per avvicinare i bambini sotto i 5 anni più difficili da raggiungere all’interno della Siria;
garantire un passaggio sicuro agli operatori sanitari e proteggere i veicoli medici e altre attrezzature della catena del freddo in Siria;
ampliare la conoscenza della polio e la necessità di vaccinare più volte tutti i bambini sotto i 5 anni nella regione;
assicurare i fondi per realizzare le altre fasi di vaccinazioni entro la fine del 2014.
“Il nostro lavoro è tutt’altro che finito. Nei prossimi mesi dovremo raggiungere molti altri bambini, soprattutto quelli che sono bloccati in quelle aree in cui la violenza sta prendendo spazio non solo in Siria ma anche in Iraq”, ha concluso Calivis.
In Siria, 36 bambini sono rimasti paralizzati dalla polio. 25 di questi bambini sono del governatorato conteso di Deir Ez Zour, 5 sono ad Aleppo, 3 ad Idlib, 2 al Al-Hassakeh e 1 ad Hama. Prima di questo scoppio, nessun caso di polio era stato registrato in Siria dal 1999. Il rischio di contagio ai paesi nella regione e all’interno è ancora considerato alto. Ulteriori campagne di vaccinazione contro la polio saranno ripetute nella regione. In Sira, ci saranno 2 campagne di vaccinazione di massa contro la polio ad ottobre e a novembre 2014 e una campagna di vaccinazione sub nazionale di massa nell’agosto 2014.