Civitavecchia C’è torna a chiedere il referendum cittadino sul futuro assetto istituzionale del territorio. L’associazione presieduta da Roberto Melchiorri è preoccupata per il silenzio in cui è piombato il dibattito sull’adesione all’Area Metropolitana o alla Provincia dell’Etruria, anche perché nel frattempo sono in corso delle manovre che riguardano direttamente il futuro della città.
“Passata l’estate – si legge nella nota diramata da Civitavecchia C’è – nessuno parla più del futuro assetto istituzionale della nostra città. Non ne parla l’opposizione, non ne parla la coalizione di governo, neppure quella frangia, leggi Sel o Psi, che pure si era dichiarata favorevole a rimettere ai cittadini la decisione finale dopo un ampio dibattito socio-politico. Abbiamo soltanto assistito ad un insignificante consiglio comunale nel quale il capo dell’opposizione ed il sindaco hanno sostenuto, a nostro parere, senza obiettività i motivi per i quali sarebbe più vantaggioso aderire ad una nuova provincia o restare nell’area metropolitana, dopo di che è calato il silenzio totale sulla questione. E dire che il problema non è di scarsa rilevanza se, ancora recentemente, il consigliere provinciale De Paolis ha di nuovo allertato la cittadinanza circa il pericolo non del tutto accantonato della realizzazione della mega discarica per i rifiuti di Roma e dintorni nel territorio del comune di Allumiere a confine con quello di Civitavecchia e se il presidente dell’Ama, proprio in questi giorni ha manifestato l’intenzione di trasferire i rifiuti della capitale all’estero, guarda caso proprio passando dal porto di Civitavecchia. Siamo stati soddisfatti dalla posizione presa a parole dal sindaco e dal consigliere provinciale, ma per la verità non più di tanto perché, pure ammesso che entrambi continuassero a comportarsi nei fatti come hanno annunciato, quanto potranno resistere nel loro atteggiamento? Al massimo fino al 31 dicembre del prossimo anno perché, con l’entrata in vigore della città metropolitana, se la situazione istituzionale sarà quella attuale, il porto di Civitavecchia diventerà a tutti gli affetti il porto di Roma con la conseguenza che sullo stesso e sul territorio circostante, il governo cittadino non avrà più alcun potere. È anche per questo che Civitavecchia C’è sollecita ancora una volta tutte le forze politiche e civiche ad attivarsi per arrivare al referendum cittadino sulla questione”.