“Civitavecchia non può essere considerata alla stregua di servitù in cui scaricare il frutto delle inefficienze e dell’incapacità di gestire in loco i problemi della capitale”. E’ quanto dichiarano congiuntamente CGIL e UIL, che reputano fuori luogo l’ordinanza della Raggi visto che interviene su un contesto ambientale già seriamente compromesso.
La capienza della discarica di Fosso del Crepacuore, tra l’altro, è organizzata per ricevere normalmente 250 tonnellate di rifiuti giornalieri, quasi tutti romani, mentre ora ne arrivano il quadruplo e non è ipotizzabile nessun ampliamento. “Se Roma è in emergenza oggi, – incalzano da CGIL e UIL – Civitavecchia e l’intero territorio lo sono da parecchio tempo. Ci saremmo aspettati che Roma Metropolitana rappresentasse un’opportunità per i territori, mentre dobbiamo ancora una volta constatare che rappresenta fonte di preoccupazione e problemi”. Sono mancate scelte incisive e concrete sul progetto rifiuti a Roma, l’auspicio è che la Raggi risolva da sola ed in casa propria il problema rifiuti, senza coinvolgere Civitavecchia ed i comuni limitrofi.