Virginia Raggi, sindaca di Roma Capitale dovrà individuare entro pochi giorni uno o più siti o impianti sul territorio urbano per lo smaltimento dei suoi rifiuti. Lo prevede la nuova ordinanza firmata questo pomeriggio dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che, di fatto, sconfessa completamente l’analogo provvedimento emanato solo 24 ore fa dal primo cittadino capitolino.
L’ordinanza del Governatore del Lazio fissa una serie di impegni da attuare nell’arco di pochissimi giorni. Roma Capitale, per garantire la continuità del servizio in vista della prossima chiusura della discarica di Colleferro, “dovrà costituire immediatamente una struttura tecnica composta da tre rappresentanti individuati rispettivamente da Regione, Città Metropolitana e Comune di Roma che dovrà predisporre, entro 5 giorni, il documento tecnico contenente gli elementi preordinati all’individuazione di uno o più siti, ovvero impianti, sul territorio di Roma Capitale, da destinare a operazione di smaltimento per i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani”. Poi, entro e non oltre 7 giorni, dovrà «individuare uno o più siti, ovvero impianti, sul territorio di Roma che possano essere destinati a smaltimento per i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani. E ancora, entro e non oltre 7 giorni dalla individuazione dei suddetti siti o impianti, la Raggi dovrà adottare ogni provvedimento necessario all’operatività degli stessi. Insomma, una totale sconfessione dell’operato della sindaca di Roma che questa mattina aveva organizzato una sorta di manifestazione di protesta all’esterno del consiglio regionale accompagnata da alcuni rappresentanti dei Municipi, ma che viene accusata dalla Pisana di non aver voluto indicare, nonostante le ripetute sollecitazioni, un sito nel territorio comunale dove smaltire i rifiuti indifferenziati prodotti nella capitale. Per quanto concerne gli impianti disseminati nel territorio regionale, compreso quello della Mad a Fosso del Crepacuore, l’ordinanza di Zingaretti, impone che dal 15 dicembre 2019 al 15 gennaio 2020 operino “al massimo della capacità di trattamento autorizzata su base giornaliera, garantendo i trattamenti anche nei festivi, secondo le richieste formalizzate da AMA”. Questo, in definitiva, sta a significare che a Civitavecchia non arriveranno le mille tonnellate al giorno di rifiuti capitolini in più previsti dalla sindaca di Roma Capitale, ma, al massimo, le duecento tonnellate già indicate dal titolare della Mad come tetto giornaliero non superabile. E in serata, il Governatore del Lazio ha voluto lanciare un’ulteriore stilettata alla sindaca capitolina. ““Dopo l’ordinanza emanata a luglio scorso per risolvere l’emergenza rifiuti a Roma – ha dichiarato – la Regione Lazio è stata costretta a intervenire un’altra volta, emanando una seconda ordinanza. Nonostante la gestione sia competenza diretta di Roma Capitale, il testo firmato questa sera stabilisce una serie di azioni che il Comune dovrà intraprendere per evitare l’emergenza rifiuti a Roma. Non basta parlare dei problemi, i problemi vanno risolti”.