"C’è una tale confusione in giro e un tale coro di voci discordi – e a volte starnazzanti – che pensavo fosse più giusto tacere, sperimentando in questo silenzio un crescente senso di disaffezione verso la cosiddetta “politica” in questa città, dove lo stesso significato di politica nell’opinione della gente perde di senso e di valore di giorno in giorno, seguendo le cronache locali".
"Poi ho letto delle dimissioni di Pino Quartullo da delegato alla Cultura. Allora forse qualche riflessione vale la pena di aprirla. Ho grande stima di Pino, della sua professionalità, del suo profondo amore per il teatro unito a capacità organizzative ben rispecchiate dalla stagione del Traiano: una selezione che ha offerto alla città una occasione unica. Chi come me frequenta le platee della capitale è costretto ad un personale “collage” dei programmi nei vari teatri che all’inizio di ogni stagione si traduce in un complicato planning multicolore da consultare di tanto in tanto, ripiegato dieci-cento-mille volte per entrare nel portafogli, pronto-uso. Il risultato è più costoso e del tutto inferiore alla stagione che Pino Quartullo ha portato al Traiano anche se con alcune curiose affinità. Insomma caro Pino, il cartellone del Traiano è uno dei motivi – pochi – che mi fa preferire Civitavecchia a Roma. Ma chi fa cultura a Civitavecchia viene facilmente accusato di essere radical-chic ed il teatro è costretto ad ammainare mestamente bandiera di fronte alle lingerie. Ora mi sfugge di quale messaggio siano portatrici le lingerie sul piano intellettuale. Cultura-trash forse. Non mi sfugge invece quella legge (per altro ben nota in economia) che tende ad espellere la qualità dai mercati “asimmetrici” : Akerlof, Spence e Stiglitz ci hanno vinto il nobel nel 2001. E’ vero, nessuno dei tre è mai passato da Civitavecchia altrimenti con ogni probabilità avrebbero vinto il nobel qualche anno prima. Il meccanismo di espulsione della “qualità” a Civitavecchia è costante ed evidente. Invidie, personalismi, piccinerie e gelosie personali sono sistematicamente in agguato e non mi sorprende che tu ne sia la vittima di turno. Mi sorprende il coraggio e l’ostinazione con i quali insisti a lavorare nella e per la tua città. So che perseguire e preservare il meglio dovrebbe essere uno dei principali compiti della politica. Ma per questo Sindaco una manciata di voti in tasca a qualche erratico politicante, avvezzo a farsi fotografare sul carro del vincitore di turno, valgono di più di qualsiasi scelta a favore del teatro e della cultura. A quanto pare. Sorpreso se a Civitavecchia esistono più sexy shop che cinema (uno solo e per altro alquanto malandato)? Io no. Ti auguro, mi auguro che malgrado tutto Akerlof, Spence e Stiglitz nel tuo caso non riescano, malgrado il nobel, ad avere ragione della tua ostinazione".
Buon lavoro, Pino
Fabio Angeloni – direttivo Pd