Un ritardo tanto inspiegabile quanto preoccupante. Questa la posizione della Cgil, che interviene sulla scia della denuncia del capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso, stando al quale il procedimento per la vendita del cantiere Privilege si è bloccato a causa della mancanza di una certificazione, che ha impedito la stipula dell’accordo per il passaggio dell’area alla società maltese Royalton.
Con una nota firmata da Alberto Manzini, segretario generale della Cgil territoriale, e da Giuseppe Casafina, segretario generale della Fiom Cgil territoriale, il sindacato annuncia un’iniziativa per fare chiarezza sull’avvio del cantiere.
“La vicenda – affermano Manzini e Casafina – si prolunga ormai da tantissimo tempo e sapevamo che la compravendita si sarebbe dovuta completare già nei primi giorni di agosto. Tempo durante il quale gli ex lavoratori del cantiere, ormai disoccupati e senza più il sostegno di alcun ammortizzatore sociale, sono rimasti in attesa di conoscere il loro destino lavoratori. Come sempre abbiamo fatto – proseguono i due segretari generali della Cgil e della Fiom territoriali – sia quando il cantiere era attivo che dopo, non rimarremo a guardare e attiveremo tutte le iniziative necessarie per sollecitare in tempi rapidi l’avvio del cantiere e delle lavorazioni. Contatteremo le Istituzioni locali, comprese l’Autorità Portuale e la proprietà stessa, per capire se esistono, e quali sarebbero, condizioni ostative all’avvio del cantiere. Il progetto atteso di sviluppo del cantiere e di tutte le attività connesse è importantissimo, sia per gli ex lavoratori diretti interessati, che in generale per l’economia di un intero territorio già fin troppo segnato da ritardi e problemi che finora hanno prodotto disoccupazione e disagi sociali non più sostenibili. La Cgil e la Fiom che hanno avviato questa vertenza – concludono Manzini e Casafina – nel continuare a lavorare per concluderla positivamente, informeranno puntualmente le maestranze e tutta la cittadinanza sugli sviluppi della situazione”.