Arriverà con ogni probabilità questa sera la decisione dell’Udc, in merito alla proposta dell’assessorato alla Scuola e Cultura a Gino Vinaccia. Proposta che da venerdì scorso è al vaglio del comitato comunale del partito, che si è riunito più volte e che sta discutendo sull’opportunità o meno di compiere quella che, in ogni caso, si pone come una scelta politica decisiva e dalle molteplici implicazioni, non solo per quanto riguarda l’Udc e la sua permanenza in giunta.
Nessun commento, comunque, da parte dell’ormai ex vice-sindaco Vinaccia, che ha dalla sua il sostengo di molti esponenti del mondo della cultura cittadino. Ma come detto, l’ultima parola spetta al partito, all’interno del quale le posizioni sono piuttosto variegate, e non sono pochi quelli che spingono per restare fuori dall’amministrazione comunale. Del resto molti tra gli scontenti del rimpasto stanno aspettando con ansia la decisione dell’Udc, nella speranza che l’assessorato che eventualmente potrebbe tenere libero Vinaccia, vada a loro. Tra questi c’è sicuramente Mario Fiorentini, della Nuova Dc, tornato a pressare per il nome di Christian Le Blanc. Ma c’è soprattutto il gruppo di Alleanza Nazionale. Questa mattina, infatti, il capogruppo in consiglio, Dimitri Vitali, ha rassegnato le sue dimissioni dalla presidenza della Commissione Bilancio, rimettendo anche la delega alla viabilità e parcheggi, lasciandosi sfuggire che “non è mai stata sostanzialmente resa operativa”. Ma non è andato oltre Vitali, precisando che “le motivazioni delle mie dimissioni – ha detto – saranno oggetto di un prossimo comunicato alla stampa, insieme a tutto il gruppo di Alleanza Nazionale, nell’ambito di un ragionamento complessivo”. Sembra comunque evidente che quella di Vitali sia una scelta tattica. Se Vinaccia non accettasse il gruppo del Pdl, fortemente ridimensionato dal rimpasto, potrebbe sperare a ragione nell’assessorato alla Scuola e Cultura, tenuto conto che la componente di Forza Italia, o almeno una sua parte, ha già ottenuto il suo riconoscimento in giunta con Leonardo Roscioni. Comunque, da qualsiasi punto di vista si guardi la situazione, il progetto delle cosiddette “larghe intese”, se mai ci sono state, non esiste più nemmeno sul piano della mera enunciazione. E chi ne paga il prezzo maggiore è un Pdl ridotto in mille rivoli e correnti, ancora prima di essersi costituito, con un sindaco che lungi dall’essere indipendente, risponde solo a Rentata Polverini e Gianni Alemanno.