Lunga ed articola nota di Carlo Rossi in merito al recente intervento realizzato dall’assessorato alle Manutenzioni su via di Torrevaldaliga, dove sono stati posizionati sei punti luce a led. Secondo Rossi, ingegnere ed illuminotecnico, Mauro Campidonico ha commesso diversi errori. Leggi la nota.
“Prima di passare ad argomenti prettamente tecnici, ci permettiamo di segnalare all’Assessore Campidonico che:
– il regolamento n.8/2005 alla legge Regione Lazio 23/2000, prescrive, fra l’altro che l’emissione luminosa degli apparecchi e delle lampade rientri nei limiti previsti e si consiglia fortemente l’uso di lampade a scarica al sodio alta pressione
– il regolamento prescrive che gli impianti di illuminazione stradale della ns. città siano dotati di apparecchiature atte a ridurre il flusso luminoso e come dovrebbe sapere l’Assessore quasi tutti gli impianti cittadini non rispettano tale Norma di legge, con un onere economico notevole per le casse Comunali, visto che si potrebbe risparmiare il 30 – 50% della luce emessa (centinaia di migliaia di euro/anno); a quando la messa a Norma di legge?
– l’Agenzia francese per l’ambiente ha recentemente pubblicato un avviso sull’uso degli impianti di illuminazione a LED e sui rischi connessi (sito dell’agenzia).
Riportiamo le seguenti note tecnico/economiche sull’uso di apparecchi con lampade a LED:
– Lo spettro di emissione si pone sulle lunghezze d’onda di una luce bianchissima (temperatura di colore anche superiore a 5.000 °K contro i circa 3.000 °K di un lampada al sodio alta pressione) che può provocare abbagliamento e memorizzazione della luce nella retina
– lo spettro di emissione dei LED è “letale” per le osservazioni e riprese astronomiche, a parità di potenza provoca un inquinamento luminoso notevole visibile a chilometri di distanza
– le lampade a LED attirano la microfauna molto di più delle comuni lampade al sodio alta pressione provocandone la moria
– su un certo uso dei LED e sulla loro commercializzazione sono stati emessi forti dubbi dalla stessa AIDI ( Associazione italiana di Illuminotecnica) sulla rivista LUCE n.4/2009
– la commissione internazionale IAU (Associazione astronomica internazionale) si è dichiarata contraria alla revisione CIE TCF – 421 della Norma CIE 126 ed in sede internazionale c’è un’opposizione durissima della commissione astronomica sull’uso della luce a LED
Concludiamo confutando quanto affermato su “più luce e meno spese” e “sicurezza”:
– chiediamo all’Assessore di fornire pubblicamente i prezzi relativi agli apparecchi a LED installati così che si possa fare una comparazione con gli apparecchi al sodio alta pressione che costano all’incirca 100 euro/cadauno
– non ci risulta che gli apparecchi a LED abbiano una efficienza luminosa (lm/W) superiore a quella degli apparecchi con lampade al sodio alta pressione
– sulla sicurezza stradale l’equazione vale l’equazione: ” + (più) luce = – (meno) sicurezza” ed è per questo motivo che l’illuminazione esterna è normata in tutto il mondo da leggi e norme UNI, CIE, ecc, perché troppa luce per le strade porta a maggiori incidenti e maggior numero di vittime
– sulla sicurezza sociale, ricordiamo che agli albori dell’illuminazione esterna, quando erano accese poche lampade, cioè fine del secolo XIX e inizio del secolo XX, la delinquenza era poco diffusa e enormemente minore della attuale; la delinquenza è aumentata nonostante l’aumento dell’illuminazione esterna, raddoppiando ogni dieci anni ed ultimamente raddoppiando anche in pochi mesi; i fatti dimostrano che la delinquenza aumenta anche se l’illuminazione stessa aumenta o la delinquenza opera in piena luce anche e soprattutto solare”.