“Una sprangata alla porta dell’ufficio elettorale della candidata Alessandra Pisani e i vetri che vanno in frantumi. Non è stato consumato il tentativo di entrare all’interno dell’ufficio, probabilmente perché il delinquente che ha commesso il fattaccio non avrebbe avuto niente da prendere se non qualche manifesto e materiale di propaganda elettorale”.
“Un tentativo di intimorire Alessandra o solo, solamente una bravata? Un episodio teppistico commesso da ubriachi da strada o un atto politico contro? In questi casi c’è poco da capire. Non c’è nemmeno da parte di Alessandra la vieta volontà di utilizzare l’accaduto in termini di facile e abietta propaganda. Alessandra si è avvicinata alla politica in punta di piedi per aiutarsi a portare avanti la sua missione che si contempera in due parole: ascolto e aiuto, come estensione del suo sin qui anonimo impegno sociale praticato lontano dal clamore. Un evento forse incosciente e maldestro; in piccolo un significativo ulteriore episodio che dimostra quanto si può cadere in basso con la politica se non si effettua lo sforzo collettivo per la sua riabilitazione morale agli occhi del popolo. Il cialtrone, teppista di casa nostra è perdonato”.
Il comitato elettorale Pietro Tidei