“Nicola Zingaretti è un Robin Hood al contrario: toglie risorse al già povero Ospedale San Paolo di Civitavecchia per ridistribuirle alla Sanità Privata”. A parlare è il sindaco Antonio Cozzolino, che utilizza il parallelo con il popolare eroe della foresta di Sherwood, per esprimere il suo dissenso sulle decisioni del governatore del Lazio. In particolare secondo il primo cittadino nella programmazione regionale pubblicata alla fine di luglio, la UOC di Nefrologia e Dialisi viene destinata a scomparire dall’atto aziendale.
“È un nuovo scippo all’ospedale cittadino – spiega il primo cittadino – il reparto, un’eccellenza in ospedale da oltre trent’anni, viene così condannato ad un ridimensionamento che minaccia pesantemente le attività più complesse della struttura, il follow up dei trapiantati di rene, le attività chirurgiche, quelle ecografiche e di ambulatorio. Da qualche parte in Regione si è così deciso che a Civitavecchia basta qualche posto di Dialisi e null’altro: i pazienti che avranno bisogno di assistenza medica specialistica dovranno così rivolgersi a Roma, per confezionare un accesso vascolare o sottoporsi ad una biopsia o ad una ecografia renale specialistica. La città ha già visto questo film: già nel 2014 il Governatore Regionale ha disposto la chiusura del Trasfusionale e della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare. Cosa è successo di questi due reparti?
Il Trasfusionale non esiste più. Solo perchè la nostra amministrazione nel 2014 si oppose fermamente al tentativo di chiusura totale del reparto, questo è diventato un’articolazione funzionale del San Filippo Neri. In altri termini è aperto teoricamente per 12 ore al giorno (mentre spesso lo è in realtà solo al mattino), non ha un suo primario ma dipende funzionalmente dal San Filippo Neri, che vi destina pochissimi tecnici (e per questo la struttura subisce frequenti chiusure anche durante l’orario diurno). Il colmo è che lo stesso Zingaretti a breve sarà in città ad inaugurare il reparto che ha ristrutturato dopo averlo di fatto chiuso, in barba a quanto previsto dalla Conferenza Stato-Regioni tra i requisiti essenziali di un DEA di I livello! La Chirurgia Vascolare è ancora aperta solo grazie alla ferma opposizione di questa Amministrazione, ma il Presidente Zingaretti l’ha privata di un Primario e di un reparto proprio, nonostante i locali che ospitavano la Chirurgia Vascolare fossero stati ristrutturati con una donazione apposita dalla Famiglia Molinari. Il Governatore Zingaretti ha infatti lasciato aperta l’Unità Operativa ma come Semplice Dipartimentale, depotenziata al punto da poter ad oggi contare oramai su due soli Chirurghi in organico a tempo indeterminato. Zingaretti torna in città ad inaugurare un reparto che Zingaretti ha chiuso: sappia che lo aspettiamo a braccia aperte e che non approveremo mai un atto aziendale che recepisca altri tagli sulla Sanità più povera di tutto il Lazio”.