Nell’ambito del programma estivo dell’Assessorato alla cultura e della Biblioteca Civica “A. Capotosti”, presso la Casina Trincia in via Aurelia 363, venerdì scorso, si è tenuta la presentazione del libro di Francesco Giro. Presenti il Sindaco Avv. Pietro Tidei, la Delegata alla Biblioteca la professoressa Giovanna Caratelli ed in qualità di moderatore il Consigliere Comunale Dott. Alessio Manuelli.
L’autore, noto parlamentare e persona di vivace spessore, già sottosegretario ai Beni e Attività dell’ultimo Governo Berlusconi (2008-2011), ad un anno dalla scomparsa del “Cavaliere”, analizza e rievoca il pensiero dell’uomo di Arcore incentrando la dialettica del suo saggio sulle radici fondanti del pensiero socio-politico dell’uomo Silvio Berlusconi visibile lungo tutti i 30 anni di attività politica largamente riconosciuta come innovativa.
Aldilà di luci ed ombre che caratterizzano ogni forte personalità, delle controversie che ad oggi aleggiano sulla sua memoria, delle possibili critiche all’operato del fondatore di Fininvest e di Forza Italia, il saggio pone in rilievo la sacralità dell’idea e della passione per la libertà agli occhi di Berlusconi. Sospinto e nutrito dai suoi miti umanistico-rinascimentali, dalla sua formazione che abbraccia, ricomponendo tra sé, le molte influenze filosofico-letterarie, ispiratrici del suo pensiero, dell’azione sociale, del modello che adottò nell’attività di imprenditore di successo e di scelte politiche: si autodefinì “un matto fra tanti matti”.
Con straordinaria finezza intellettuale le pagine del libro accompagnano il lettore in un caleidoscopico viaggio attraverso il percorso storico-politico dell’Italia e dello scibile umano, nonché una chiave di lettura dell’esistenza di Silvio Berlusconi del tutto nuova, insolita, estremamente affascinante.
Nel corso del dibattito è stata presa in esame anche l’intuizione di Berlusconi di costruire un movimento di moderati, un tema complesso, partendo da una visione di un partito non solo cristiano ma cattolico-liberale, laico e riformista in Italia, sulle ceneri della DC, un movimento che esplose velocemente come mai fino ad allora, e finì per esercitare un’influenza inaspettata nel panorama politico.
A corollario, anche gli interventi in merito a temi fondamentali affrontati da Francesco Giro: alcune riflessioni sono state formulate a partire dal capitolo terzo, “Berlusconi e la Nazione Cattolica”, circa la figura di Papa Pio XI, e alla sua condanna perentoria al comunismo ateo, definita come malattia spirituale del secolo scorso, individuando un percorso tra Pio XI, la condanna ed il progetto degasperiano che condurranno alla costituzione di un partito cristiano coordinato. In parallelo nel quarto capitolo, “Berlusconi e la questione nel Rinascimento: da Erasmo da Rotterdam e il suo Elogio della Follia”, sono sorti degli altri spunti di riflessione tesi a sfiorare il più classico tra i dilemmi umani, se l’uomo sia libero o creda di esserlo: ovvero sulle orme del pensiero formulato da Pico della Mirandola, in tema di compossibilità dell’uomo, “in quanto gettato nel possibile”. Quanto realmente quindi influisca il concetto di Kairòs greco, ossia di opportunità – di tempo supremo in accezione qualitativa dell’azione – sulle sorti umane e quanto nelle vicende politiche di Berlusconi si sia rivelato determinante.
Traendo dunque spunto dal libro, alla presenza dell’autore, ne è emerso un profilo oggettivamente condiviso dai partecipanti, gettando luce nuova su questo personaggio amato e controverso al tempo stesso. Nelle conclusioni, l’averne identificato la matrice culturale e descritte le influenze filosofiche e comunicative alla base della sua formazione, ha contribuito ad offrire a tutti una originale ed innovativa visione d’insieme.