“La sanità, nel Paese e in particolare nel Lazio, è stata sempre fonte di deficit e di clientelismo politico”. Inizia così la nota del circolo Pd Carlo Benci di Santa Marinella – Santa Severa.
“Da quando si è insediata la Giunta Zingaretti, che vede lo stesso anche Governatore- Commissario della Sanità – prosegue la nota – si sono fatti importanti interventi volti a risanare l’enorme buco lasciato dalle Amministrazioni Regionali precedenti. È di questi giorni, la notizia che attraverso il ricalcolo della popolazione censita dall’Istat, che porterà a un aumento del finanziamento nazionale, la costituzione della centrale unica per gli acquisti e la razionalizzazione della spesa farmaceutica si arriverà a ottenere il pareggio di bilancio per fine 2015. In un periodo di forte crisi economica e di poca affidabilità nella politica, notizie come queste dovrebbero far guardare al futuro con un po’ più di fiducia. E se vicino agli aspetti economici, si affiancano anche “input” organizzativi come quelli espressi dal Governatore: “Potenzieremo la sanità nelle provincie dell’alto e del basso Lazio”, il cerchio sembrerebbe chiudersi in senso positivo. Purtroppo, dobbiamo però rilevare che, presso la Asl Roma F succede tutto il contrario. L’operazione che sta avvenendo presso l’ospedale San Paolo di Civitavecchia e più precisamente al “Pronto Soccorso” ha dell’incredibile. Un settore dell’ospedale molto delicato, da anni nell’occhio del ciclone e oggetto di contestazione da parte dei cittadini e d’indagini della procura aveva iniziato una, seppur lenta, riorganizzazione attraverso efficaci interventi, si vede di nuovo decapitato del responsabile. Si passa da una “precarietà”, poiché l’attuale, o ex, primario era un facente funzioni ad un “interim” con dispensa di presenza, in quanto il nuovo incaricato dovrà dare la disponibilità a ben altre due strutture. Può operare un “Pronto Soccorso” senza la presenza fisica di un responsabile? Siamo sempre più convinti che bisognerebbe avere più rispetto per noi cittadini che paghiamo le tasse e contribuiamo anche al pagamento degli stipendi di chi dovrebbe decidere soltanto in funzione del bene della collettività. Non vorremmo, che ancora una volta, le decisioni siano state prese nella logica di altri interessi che niente hanno a che vedere con la salute, stiamo parlando di un “Pronto Soccorso”, dove il più delle volte il tempo e la rapidità e la capacità dell’intervento significano vita o morte. L’organizzazione di un settore specifico e delicato come il “Pronto Soccorso” ha bisogno di risposte immediate, non si può pensare di mettere in difficoltà chi dovrà prendere decisioni per conto di altri (non presenti) non avendone né titolo né responsabilità. Facendo sue anche le preoccupazioni di tutta una città, invita la Asl Roma F a valutare al meglio questo problema e si attiverà, per quanto di sua competenza, presso la Regione Lazio per sensibilizzare i responsabili del dipartimento di riferimento”.