Questa mattina, nell’Aula Consiliare di Via Cicerone, ha avuto luogo l’incontro tra il sindaco Pietro Tidei, l’assessore ai servizi sociali Pierluigi D’Emilio e gli otto assegnatari delle abitazioni Ater di via Elcetina.
“Ci assumiamo la responsabilità di consegnare le chiavi degli otto appartamenti al fine di consentire alle persone di prendere le misure e occuparsi del trasloco della mobilia. Purtroppo la lungaggine della consegna effettiva e definitiva non dipende dalla volontà del Comune, ma dalla mancanza di attivazione degli allacci idrici ed elettrici, che devono essere richiesti dall’Ater. L’azienda è proprietaria degli immobili ed l’unico soggetto, in quanto intestataria delle utenze, che può richiedere ad Acea l’installazione dei contatori dell’acqua e a Enel l’aumento dei kilowatt”, ha spiegato il Sindaco.
“E’ impensabile che ad oggi, nonostante l’assegnazione risalga a mesi fa, l’Ater non abbia provveduto alla consegna degli appartamenti. Ci sono persone con minori, persone con disabilità e con esigenze importanti che attendono di entrare nelle loro case. Non possono più attendere”, ha ribadito il Primo Cittadino.
Nel dettaglio, gli scavi utili al passaggio delle reti idriche ed elettriche sono stati realizzati, si tratta ora solo di installare i contatori ed aumentare la potenza elettrica che serviranno alle utenze di tutti gli appartamenti.
In questi giorni l’assessore D’Emilio ha effettuato un sopralluogo con il responsabile per verificare lo stato dei lavori. “Abbiamo fatto notare che è fondamentale terminare l’asfaltatura della strada prospicente le unità in consegna e la perimetrazione del cantiere, ancora operativo, per mettere in sicurezza le persone”, ha affermato D’Emilio.
Il Sindaco nella mattinata ha contattato personalmente l’Acea che si è impegnata a risolvere la questione dell’allaccio idrico tempestivamente.
Per quel che riguarda la potenza elettrica, sempre in mattinata, è attesa la risposta di Ater, che nei giorni scorsi ha dato disponibilità per la consegna delle chiavi agli assegnatari, che nonostante non siano ancora disponibili acqua e luce, chiedono di poter entrare nelle loro nuove case per poter prendere le misure e intanto arredarle.