“E’ inconcepibile che per un “Memorial” kartistico vegano fuori polemiche inutili ed in questo caso piene di contraddizioni”. Questo il commento dei rappresentanti del Vespa Club Santa Marinella, in merito agli articoli di stampa e all’esposto in Procura presentato, come si evince sempre dalla stampa, da alcuni cittadini del Rione Majorca.
“Innanzi tutto – affermano – leggendo gli articoli di Lunedì e Martedì pubblicati sul “Messaggero” locale, si possono notare diverse contraddizioni in merito all’evento kartistico, in particolar modo inesattezze legate sia all’aspetto organizzativo che logistico. Per quanto ci riguarda, sentiti i comitati organizzativi e istituzionali che hanno preso parte alla manifestazione, non risulta assolutamente quanto dichiarato, in special modo per quel che concerne un eventuale impedimento a mezzi di primo soccorso. Abbiamo pertanto ufficialmente già richiesto la documentazione necessaria e rimaniamo in attesa di comprovare quello che affermiamo, e consegnare eventualmente alla Procura, tutta la documentazione che certifichi il regolare svolgimento dell’evento. Non si comprende – continuano – chi siano questi circa “migliaia di residenti rinchiusi in gabbia” e quale sia stato l’incubo che li ha tormentati per tutto il weekend, quando di contro abbiamo ricevuto tantissimi ringraziamenti, non solo dalle associazioni coinvolte, ma anche di tanti cittadini che hanno seguito l’evento ed hanno apprezzato l’iniziativa. L’iniziativa da noi organizzata e con il prezioso supporto del Consigliere allo Sport Stefano Toppi, aveva come unico scopo quello di ricordare Federico e la sua famiglia vista la sua grande passione per i motori. Ci permettiamo di affermare che la “prigionia” è’ un’altra cosa visto che il percorso è stato regolarmente transennato con regolari vie di fuga e di accesso sia in uscita che in entrata con 150 transenne a norma (e non “bandoni” come si legge negli articoli ), 800 balle di fieno, 100 pneumatici da protezione, e reti elettrosaldate 3m x 2m con annesse pedane in cemento. A garantire il regolare svolgimento dell’evento, e la sicurezza dei partecipanti e degli spettatori, gli agenti del Corpo di Polizia Locale, i Carabinieri della Stazione di Santa Marinella, la Protezione Civile Pro Pyrgi, ed i volontari con Ambulanza della Croce Rossa per eventuali soccorsi. Non è assolutamente vero – continuano – che il circuito sia stato “blindato” per 24h. Dalle ore 15,00 di Sabato 12/10/2013, come disposto da regolare Ordinanza, affissa nei termini di legge 48 h prima, si è iniziato a posizionare la struttura lasciando libero accesso a tutti coloro che avessero voluto transitare. Al termine del posizionamento sempre presenziato dagli organi competenti, si è provveduto a posizionare regolare segnaletica che indicasse percorsi alternativi per un giusta circolazione. La mattina di domenica 13/10/2013 si poteva tranquillamente usufruire di accesso e uscita visto che la dimostrazione, e non gara, è di fatto iniziata alle ore 11,00 per terminare la prima sessione alle 12,30, per riprendere alle ore 15,30 con termine alle ore 17,30. Quindi di fatto le ore di svolgimento sul percorso sono state di 3 ore e mezzo. Per quanto ci risulta – concludono gli organizzatori – sentiti gli organi di assistenza sanitaria interessati, non ci sono stati grossi ostacoli che abbiano compromesso la salute di nessuno. Per quello che riguarda l’inquinamento e l’impatto acustico si può tranquillamente dire che i mezzi sono al livello di normali scooter abilitati alla circolazione quotidiana”.
Ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati alla riuscita di questo evento, e concludiamo con una battuta per chiudere questa, a nostro avviso inutile, polemica: ma a Montecarlo cosa dovrebbero fare?”.