“Il comparto turistico deve essere considerato come un bene di prima necessità per il paese, per il suo sviluppo e la sua ripresa economica. Per questo è necessario che il Governo Letta faccia una scelta coraggiosa e riduca l’Iva sul turismo, oggi al 10%, portandola in tempi brevi al 4%. Il turismo, inteso come volano per la ripresa economica del paese, deve essere messo sullo stesso piano dei libri o del pane, beni sui quali l’imposta sul valore aggiunto è al 4%”, è la proposta che Giuseppe Sarnella, Presidente di Confimprese Turismo Italia, lancia in occasione della fine dell’estate.
“Studi universitari hanno infatti dimostrato che la riduzione dell’Iva al 4% produrerebbe, nell’arco di un anno, la creazione di circa 100 mila posti di lavoro”.”La nostra offerta turistica – prosegue la nota di Confimprese Turismo – deve tornare ad essere competitiva, un abbattimento dell’Iva ci porterebbe sullo stesso livello della Spagna e della Francia, nostri diretti concorrenti. Ci lasciamo alle spalle una stagione turistica poco brillante, abbiamo subito le scelte di compagnie aeree low cost e tour operator internazionali che hanno preferito puntare su località estere piuttosto che sulle nostre coste. Un caso su tutti: quello delle Baleari che hanno surclassato la Sicilia per quanto riguarda il traffico di voli economici in questa estate che si conclude oggi”. “L’impressione è che avremmo potuto anche avere una maggiore capacità attrattiva anche nei confronti di quelle decine di migliaia di turisti che hanno dovuto disdire le proprie vacanze in Mar Rosso a causa della crisi egiziana. Troppo pochi quelli che sono stati dirottati dai tour operator in Italia”. “Tutti segnali che ci inducono a chiedere un repentino cambio di marcia da parte di chi oggi si trova alla guida del paese”, spiega Sarnella.