Il Centro Sociale Polivalente di viale Togliatti ha il diritto di ricevere il fondo regionale. È quanto sostiene Luca Scotto, delegato della Prima Circoscrizione alla struttura, intervenendo in merito ai circa 61 mila euro che la Pisana ha messo a disposizione del Pincio, per il 2009, per la qualificazione dei centri anziani comunali.
“In più – aggiunge Scotto – c’è una lettera alla Regione Lazio del centro “Ledda”, il quale chiedeva alla Regione Lazio che tali fondi fossero indirizzati soltanto ai “veri” centri sociali per gli anziani comunali e non ad associazioni private che gestiscono i centri per gli anziani come in questo caso. Sottolineo la delibera della Giunta Tidei, la numero 89 del febbraio del 1998, in cui si stabilisce che all’associazione di volontariato Civitavecchia Insieme è affidata le gestione del nuovo centro sociale comunale per anziani, non un Circolo di caccia e pesca. Quindi per l’anno 2009 si deve far riferimento alla delibera della giunta Tidei, l’altra delibera del 2010 in cui si trasformano i Centri Anziani in Centri Polivalenti non si applica, e non c’entra, poi la legge non è retroattiva. Abbiamo il diritto di ricevere il fondo regionale in quanto in base alle delibera della Giunta Tidei del ’98, l’associazione Civitavecchia Insieme gestiva un Centro Sociale per Anziani, formato da più di 500 anziani, di Civitavecchia e zone limitrofe. Inoltre l’oggetto della determinazione regionale si riferisce alla qualificazione dell’attività dei centri anziani comunali, come era il centro gestito dall’associazione Civitavecchia Insieme. Trovo ingiusto che un solo centro sociale possa prendersi tutti i 61.748,62 euro. Tali soldi vanno divisi, perché qualora ciò non venisse fatto, ci sarebbero centri anziani di serie A, con piscina olimpionica e centri benessere, e di serie B. Qualora questi fondi non ci fossero assegnati – conclude Scotto – il centro morirebbe, non consentendo a molti civitavecchiesi, che hanno lavorato e combattuto, di godersi un po’ la vita. Non capisco l’atteggiamento di alcuni presidenti dei centri per aAnziani, i quali invece di applicare il principio di solidarietà, unione fra i vari centri si fanno solo i loro “interessi”, dimenticando che gli anziani sono di Civitavecchia e non vanno divisi in base ai quartieri. Faremo battaglia qualora questi fondi non ci venissero assegnati, per un puro cavillo giuridico che non esiste. Mi rivolgo al sindaco e al segretario comunale perché risolvano al più presto questa incredibile situazione kafkiana. Profetiche le parole del Vescovo Chenis, quando diceva che Civitavecchia è una città con scarsa autostima a livello di collettività. La città serba tanti tesori diversi che vanno composti, ordinati e il collante può essere solo la pace. Ma anche la pace interiore di ognuno di noi. Bisognerebbe recuperare il bene collettivo come obiettivo”.