Grido d’allarme di Sinistra Ecologia e Libertà sulla sanità. In una nota indirizzata al commissario straordinario della Asl Roma/F, Camillo Riccioni, il partito denuncia il rischio di chiusura del punto nascita dell’ospedale San Paolo per carenza di personale, in quanto è scaduto il contratto a termine dei medici precari che garantivano la funzionalità del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Un pericolo da evitare, considerando che anche altri reparti sono a rischio, come quello di Ortopedia, per non parlare poi dei problemi del Pronto Soccorso.
“Abbiamo preso atto del suo nuovo incarico presso la Asl Roma/ – si legge nella nota indirizzata da Sel a Riccioni – nonché del fatto che la Regione Lazio ha pensato bene di conservargli l’incarico di direttore generale presso la Asl Roma/A e siamo molto preoccupati perché riteniamo che la nostra Asl meriti un direttore generale a tempo pieno che si possa dedicare quotidianamente ai gravissimi problemi che attengono l’assistenza sanitaria nel nostro comprensorio e non due volte a settimana. Come avrà già sicuramente avuto modo di sapere, la nostra ASL è la cenerentola delle ASL laziali sia in ordine ai finanziamenti pro-capite,sia in ordine al personale dipendente chè è il meno numeroso di tutta la regione in rapporto alla popolazione da assistere e alle strutture ospedaliere presenti e pertanto i nostri residenti sono particolarmente penalizzati nella fruizione dei servizi sanitari e nell’accesso alle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali. A tale proposito, in concomitanza dei tagli annunciati dal nuovo Commissario alla Sanità della Regione Lazio Enrico Bondi, sembra prossima la chiusura del punto nascita dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia per carenza di personale in quanto è scaduto il contratto a termine dei medici precari che garantivano la funzionalità del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Qualora tale evenienza si verificasse,la riteniamo inaccettabile perché non viene rispettato uno dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra costituzione, il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria e porremo in essere, pertanto, come forza politica e sociale, tutte le azioni legittime per evitare che ciò accada. Le chiediamo innanzitutto, a pochi giorni dal suo insediamento, di attivarsi per verificare se sta accadendo quanto da noi paventato e di prendere i necessari provvedimenti per far rispettare il diritto delle donne di Civitavecchia e del comprensorio a partorire. Come sarà stato sicuramente informato la nostra forza politica ha sollevato, negli anni passati, numerosi questioni alla precedente direzione chiedendo trasparenza e linearità di comportamento, formulando continue domande sulla funzionalità dei servizi, chiedendo ragione di comportamenti e atteggiamenti non consoni a chi ha il dovere istituzionale di perseguire la salvaguardia della salute dei propri cittadini residenti. Alle nostre domande si è risposto con un silenzio assordante. Le stesse domande le riformuleremo a lei sperando in una maggiore attenzione e risposte puntuali e già da adesso chiediamo al sindaco, quale presidente della Conferenza Sanitaria Locale, una convocazione urgente di tale organo istituzionale per affrontare le gravissime conseguenze che si stanno paventando per tutti gli ospedali del Lazio a causa dei tagli sconsiderati e folli del Commissario Enrico Bondi”.