Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro di oggi in Seport, tra le organizzazioni sindacali e la dirigenza della società. Un nulla di fatto, se si pensava al raggiungimento di una prima intesa di massima, che potesse avvicinare le posizioni societarie a quelle sindacali.
Come si legge invece nella nota diramata poco fa da Cgil Funzione Pubblica, Filcams Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, categorie presenti all’incontro, le “organizzazioni sindacali hanno rigettato totalmente le soluzioni annunciate dalla società e sollecitano l’immediata apertura di un confronto che porti all’elaborazione di un piano di riorganizzazione aziendale caratterizzato da un forte progetto di investimenti”. La proposta dell’azienda, infatti, come si legge sempre nella nota dei sindacati, è stata quella di “un periodo di cassa integrazione straordinaria per tre mesi, a rotazione, per tutto il personale, oltre ad altre ipotesi di riorganizzazione che ipotizzerebbero circa venticinque esuberi”. Strade che, come detto, le organizzazioni dei lavoratori non giudicano percorribili. Adesso si vedrà che posizione deciderà di assumere la dirigenza della Seport. In mattinata il presidente, Gino Lorenti Garcia, nel corso di una lunga conferenza stampa, oltre a confermare la perdita stagionale di circa 450 mila euro, che arriverà a 600 mila a fine anno (confermate anche le cause, ovvero la presenza di nuovi bruciatori di rifiuti sulle navi da crociera), aveva lasciato intendere che sarebbe stato molto difficile non intervenire sul personale, precisando che la passata gestione di Giorgio Davoli si sarebbe caratterizzata per assunzioni troppo facili, probabilmente dovute a pressioni politiche. “Se il lavoro era stagionale – ha dichiarato – perché nel passato si è fatta la scelta di assumere personale a tempo indeterminato? Quando la politica ha iniziato a segnalarmi persone, io ho scelto di non assumere, e non mettere a repentaglio la sicurezza dei dipendenti che avevamo. Infatti da 74 dipendenti che c’erano quando mi sono insediato, oggi ne abbiamo 64, perché ho scelto di non rinnovare i contratti a tempo determinato. Temo che nel passato non sia stato sempre così, durante la passata gestione di Giorgio Davoli, per cui siamo arrivati ad avere un personale sovradimensionato rispetto alle reali esigenze della società”. Le assunzioni, infatti, si fermano ad agosto del 2008. Dure, infine, le parole rivolte da Garcia al movimento politico Freedom e in particolare alla sua coordinatrice, Fabiana Attig, che secondo il presidente della Seport non capirebbe nulla delle questioni delle quali ha parlato.