Il servizio idrico ha le ore contate, la via verso la privatizzazione si fa più semplice da percorrere se si inizia a dire che tutti i mali vengono da lì, un servizio le cui sorti il comune non è in grado di risollevare. Dice il sindaco Moscherini che servono 70, 80 milioni di euro per rifare la rete. S’era detto pure, ormai qualche anno fa, che la rete si doveva rifare con i fondi Enel. Cifre alle quali in molti non credono. Numeri cui servirebbe la certezza di riscontri oggettivi, e non quella che sembra mera propaganda.
Così, di là dai dissapori interni a una maggioranza sempre più avvilente, il tema centrale del dibattito sul conto consuntivo 2009 (approvato con 16 voti favorevoli della maggioranza e 6 contrari dell’opposizione) è finito per essere lo stato del servizio idrico. La cifra fornita dall’assessore Giampiero De Angelis è di un meno 3 milioni 811 mila euro. Ma pare che si debbano aggiungere altre voci, e che il segno meno sia da mettere davanti a 5 milioni di euro. I soldi della convenzione Enel sono finiti quindi, dice il primo cittadino, c’è poco da fare. Si privatizza l’acqua. “Fate proposte” ha detto all’opposizione. Piendibene (Pd) gli ha risposto: “Dicci il giorno, sindaco, e te le porteremo”. Da parte sua l’assessore De Angelis ha detto che il suo “compito è quello di fornire uno strumento di discussione sul tema per verificare se esistono i margini per arrivare a una soluzione positiva con una gestione in house, altrimenti bisognerà fare scelte dolorose”. Ma, come detto, sembra che ci sia poco da fare. Poco contano le esperienze fallimentari di altri comuni, decine di altri comuni italiani anche vicini al nostro, dove con il passaggio ai privati le bollette sono aumentate anche del 300% e a nessuno è venuto in mente di rifare la rete. Non importa. Che importa se – cosa messa in evidenza anche dal consigliere d’opposizione Petrelli (Idv) stamattina – l’assessore alle Manutenzioni Mauro Campidonico conferma ufficialmente (lo ha fatto in un’intervista a Trc) che per anni il comune ha pagato acqua a Medio Tirreno e Siit mai ricevuta, che importa se – come dalla maggioranza ha detto oggi Fiorentini (Nuova Dc) – “il Comune ha fatto allacci abusivi, e perché non andiamo a vedere cosa succede al Mignone, con progetti messi in campo dall’Autorità Portuale di cui il Comune non ha mai saputo nulla”. Progetti? Quali progetti? E che c’entra questo con l’acqua pagata per anni e mai arrivata? E perché continua a mancare un 15% all’impianto filtri Aurelia. E perché i letturisti dei contatori dell’acqua si sono rivisti solo qualche mese fa dopo ben tre anni? Quanti soldi mancano, quanti soldi si sono buttati con i consorzi, dove lo stesso sindaco ha detto più e più volte di avere trovato più membri di consigli di amministrazione che operai dipendenti? Intanto il vice-sindaco, Enrico Zappacosta nega la situazione del Medio Tirreno. Sulla quale l’assessorato alle Manutenzioni presentò però perfino un esposto alla Procura.