Un report dai due volti, quello relativo all’ultima settimana di controlli, per il periodo compreso tra il 31 agosto e il 6 settembre da parte di Arpa Lazio relativamente alle centraline che si trovano nel territorio di Civitavecchia. Da una parte, infatti, c’è stato un nuovo incremento nei valori degli ossidi di azoto che nel report precedente erano notevolmente diminuiti. Viceversa, rispetto proprio al report precedente, c’è stata una consistente diminuzione dei livelli di particolato, ovvero delle polveri.
Vale la pena di sottolineare che, in ogni caso, le medie settimanali evidenziano valori per ogni singolo agente inquinante di gran lunga inferiori ai limiti massimi previsti dalla legge. Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, la centralina di Villa Albani ha fatto registrare 42 microgrammi al metro cubo contro i 20 della settimana precedente, praticamente più del doppio. Al porto si è passati da 35 a 49 microgrammi, in via Morandi da 14 a 37 e in via Roma da 30 a 47. Il particolato, ovvero il PM10, è notevolmente diminuito in città passando da 22 a 14 microgrammi al metro cubo, e soprattutto al porto, dove è passato da 18 a 13 microgrammi. Dati, in entrambi i casi, ampiamente al di sotto della soglia di allarme fissata a 50 microgrammi. In lieve diminuzione i valori del monossido di carbonio, importanti per la presenza della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord, misurati a 0,2 microgrammi al metro cubo in città, a Fiumaretta e in via Roma. Stabile il benzene, rimasto a 0,2 microgrammi a Fiumaretta, mentre l’ozono è passato da 67 a 65 microgrammi al metro cubo. Anche nei quartieri, ossidi in aumento. Ad Aurelia si è arrivati a 9 microgrammi, a Sant’Agostino a 7, al Faro e a Campo dell’Oro a 14, a San Gordiano a 19 e a Fiumaretta a 36. In discesa il particolato, per il quale si va dagli 11 microgrammi di Aurelia ai 13 di Sant’Agostino, a Faro e a Campo dell’Oro, ai 14 di Fiumaretta e ai 17 di San Gordiano, dove dopo il boom della scorsa settimana si è tornati a livelli normali.